Visto dall'architetto

Le caratteristiche ed i vantaggi di costruire con la Paglia

L’utilizzo della paglia come materiale per costruire ripari ed abitazioni, risale agli albori dell’umanità, ed è tecnica costruttiva propria di popoli e culture anche molto distanti tra loro.

L’utilizzo della paglia come materiale per costruire ripari ed abitazioni, risale agli albori dell’umanità, ed è tecnica costruttiva propria di popoli e culture anche molto distanti tra loro.

Verso la fine dell’ottocento l’innovazione tecnologica ha portato alla realizzazione di macchine imballatrici, che consentivano di poter pressare la paglia in balle di forma rettangolare. Da quel momento in poi, per  molte popolazioni l’uso della paglia come materiale da costruzione, anche portante, per gli edifici è divenuto quasi ordinario.

I primi ad utilizzare la paglia imballata per la realizzazione di chiese e case pare siano state le popolazioni del Nebraska, a causa dell’insufficiente reperibilità degli altri materiali da costruzione, quali il legno.

Le balle venivano disposte a corsi alterni come ordinari mattoni e fissate tra di loro attraverso pioli di legno che ne assicuravano la stabilità e la coesione.

Naturalmente pareti portanti in paglia necessitano di buoni spessori, modeste aperture ed altezze generalmente non superiori ai due piani, oltre che di una certa rigidità progettuale.

In Italia l’impiego di strutture portanti contemplate dalla normativa antisismica, quali le strutture in legno, consentono senza alcun problema di poter utilizzare la paglia come materiale di tamponamento: usata come costituente dell’involucro esterno essa  esprime  tutte le sue potenzialità,  tra cui le grandi proprietà termiche ed acustiche che permettono di realizzare abitazioni in classe A o passive, a bassissimo dispendio energetico, ottenendo ulteriori recuperi sui costi di costruzione.

Inoltre non va trascurata la grande traspirabilità del materiale  grazie alla quale è possibile da un lato evitare i fenomeni  di condensa superficiale, dall’altro ottenere una maggiore salubrità e comfort interno. Inoltre, la presenza di uno strato di intonaco a base di argilla o calce, consentirà al contempo di deumidificare gli ambienti abitati evitando l’eventuale umidità in eccesso.

Isolando opportunamente le fondazioni con una guaina bituminosa in grado di evitare l’umidità di risalita, e proteggendo le superfici esterne dalla pioggia attraverso un normale sporto di gronda di sessanta centimetri ed un adeguato strato di intonaco, la parete in paglia resiste nel tempo, conservando inalterate le sue qualità prestazionali.

La facilità d’uso del materiale, la sua leggerezza e lavorabilità, consentono anche ad operatori non specializzati, di realizzare i manufatti in autocostruzione, risparmiando sul costo dei materiali di tamponamento, sugli isolanti termoacustici e sulla manodopera.

Relativamente alla resistenza al fuoco, considerando la bassa percentuale di aria presente nelle balle pressate e la presenza di un opportuno strato di intonaco sia interno che esterno, una parete in paglia ha la stessa resistenza REI prevista dalla normativa per le tradizionali pareti di chiusura esterna.

Concludendo, sembra superabile il preconcetto che relega l’utilizzo di questo materiale a contesti non urbani o addirittura poveri secondo la visione occidentale di progresso; al contrario, la sua grande sostenibilità, versatilità e le sue ottime prestazioni termiche, hanno portato ad un nuovo e crescente interesse, in tutto il mondo e si spera presto anche in Europa.

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