Il SERPENTINE PAVILLON DI SOU FUJIMOTO A LONDRA
Anche nel 2013, come ogni anno, la galleria d’arte “Serpentine” ha inaugurato, nel mezzo dei Kensington Gardens di Londra, il suo padiglione temporaneo.
Anche nel 2013, come ogni anno, la galleria d’arte “Serpentine” ha inaugurato, nel mezzo dei Kensington Gardens di Londra, il suo padiglione temporaneo.
Da tredici anni la progettazione del padiglione viene commissionata ad un diverso architetto di fama mondiale e questa volta è toccato al pluripremiato Sou Fujimoto che, a 41 anni, è il più giovane progettista ad occuparsi di questo programma architettonico.
Per l’ architetto giapponese si tratta di una vera e propria consacrazione poiché da sempre il progetto ha visto cimentarsi le più note “archistar” mondiali. Architetti del calibro di Herzog & de Meuron che con Ai Weiwei, nel 2012, hanno realizzato una struttura “sotterranea” o di Frank Gehry (nel 2008) e Oscar Niemeyer (2003). Zaha Hadid ha progettato la struttura inaugurale nel 2000 e anche un’ altra giapponese Kazuyo Sejima ( una delle prime donne insieme alla sopracitata Zaha Hadid a vincere il Pritzker Prize ) si è cimentata con il Serpentine Pavillon. Persino Jean Nouvel ha prestato la sua opera a questa struttura temporanea, realizzando nel 2010 un padiglione rosso fiammante.
Sou Fujimoto appartiene ad una nuova generazione di artisti che tendono a reinterpretare il rapporto tra l’essere umano e l'ambiente, sia esso costruito o naturale. Le sue strutture sono ispirate da forme organiche, come la foresta, il nido e la grotta e le sue realizzazioni sono al momento per lo più edifici residenziali e spazi privati.
Per la serpentine Fujimoto ha ideato una costruzione aerea e trasparente che ricorda una nuvola e occupa circa 350 metri quadrati di prato di fronte alla galleria.
La struttura di pali in acciaio del diametro di 20 millimetri e lattice ha un aspetto leggero e semi-trasparente tale da fondersi nel paesaggio e nel contesto classico dell'ala est colonnato della Galleria; il visitatore è protetto dalle intemperie pur rimanendo parte del paesaggio.
Lo spazio interno è progettato come un flessibile e polivalente spazio sociale, in cui i visitatori sono incoraggiati ad entrare e interagire in modi diversi, esplorando il luogo artificiale che si fonde con il naturale. Un luogo che il suo stesso creatore ha definito un “paesaggio architettonico … non solo architettonico né esclusivamente naturale, ma un incontro unico delle due cose”.
Nel corso della sua permanenza estiva (come ogni anno la struttura sarà smantellata ad ottobre) il padiglione ospiterà eventi, mostre,concerti e conferenze. Una serie di terrazze a gradoni fornisce posti a sedere adattabili alle varie circosatanze è tra le due entrate è collocata anche una caffetteria.
La visita a questa realizzazione e la scoperta di una stella emergente del panorama architettonico internazionale varrebbero veramente un breve viaggio a Londra.