Il Motorshow di adesso e la sua storia
Il Motorshow è da sempre per Bologna un punto di forza e di orgoglio oltre che un importante misuratore del mercato automobilistico e delle moto, nazionale ed internazionale. Fu ideato e realizzato per la prima volta nel 1976 dal bolognese Mario Zodiaco, che intendeva proporre una alternativa ai soliti Saloni, come quello di Torino e di Ginevra, poco interessanti per i giovani e per il pubblico femminile. Dopo l'edizione del 1980 vendette tutti i diritti a Alfredo Cazzola, che, tramite la sua società, la Promotor, ne ha curato la realizzazione fino all'edizione del 2006. Nel 2007 la Promotor, che tuttora organizza il Motor Show, è stata venduta al gruppo francese GI Events. Oggi non bisogna aspettarsi un Motor Show di quelli dei tempi d’oro, quando le Case aderivano in massa e si usciva dalla fiera di Bologna frastornati dalla musica e dalla folla. Quello del 2014 è statoun salone più moderato, più adatto ai tempi di crisi, forse. Un evento che ha provato a rianimare la passione per i motori con una ricetta inedita: un po’ di auto nuove, tanto “vintage”, motor sport quanto basta, ma soprattutto spettacolo. Con star che vengono dai talent show, per strizzare l’occhio al pubblico più giovane.
Le auto nuove ci sono state , ma gli stand “classici” dei costruttori aderenti sono state meno del passato e concentrati principalmente nel padiglione 25: Jaguar-Land Rover, Volkswagen, Citroën, Nissan e Smart. . Erano all’esterno anche Seat, Skoda, Audi e tutto il gruppo Fiat, che hanno preferito permettere ai visitatori di guidare le macchine. Nell’area esterna 49, per esempio, si sono potute testare vari modelli di auto. Si è trattato di brevi percorsi fra i birilli e non certo di giri in pista,: avere comunque la possibilità di guidare i modelli più recenti è sempre ststo un buon motivo per andare al Motor Show.
La durata della manifestazione è stata di poco più di una settimana e sono state presenti, con propri spazi espositivi, le maggiori case automobilistiche e motociclistiche mondiali.
Al Motor Show hanno preso parte anche moltissimi artisti e grandi personaggi delle 2 e delle 4 ruote. La manifestazione infatti è conosciuta, oltre che per la presentazione dei modelli più recenti di autovetture e dei prototipi di produzione futura, anche per la presenza, nell'area esterna ai padiglioni, di circuiti artificiali su cui vengono organizzate competizioni, automobilistiche e motociclistiche di livello internazionale che rappresentano quasi tutte le discipline sportive legate al mondo dell'automobile: dalla Formula 1 al Rally. Tra il 1988 e il 1996 ospitò il Trofeo Indoor di Formula 1.
Il Motorshow quindi ha sempre cercato di adattarsi al cambiamento dei tempi, e lo ha fatto senza accelerare il passo, ma cambiando un po' la propria natura. Addio al concetto tradizionale di Salone, anche perché le novità si sono già viste altrove: alle Case costruttrici è stata lasciata libertà di promuovere il proprio marchio come più lo ritenevano utile: storia, dimostrazioni tecniche oppure test. È alla propria storia che sembrano avere guardato anche i marchi più blasonati come Ferrari, Maserati, Porsche, Mercedes e Alfa Romeo. Per esempio la Casa di Maranello ha esposto quasi tutta la sua storia, sia con connotazione stradale sia racing: F12 Berlinetta, 458 Speciale, F40, GTO, 599 XX, 575 GTC.
Discorso a se stante per il padiglione numero 30, ovvero un'area di 1000 metri quadrati che è stata vestita dei colori vintage della cultura anni 50.
Vintage e innovazione: le due anime del Motorshow.
Due concetti, tecnologia e passato, che coesistono. Così è apparso il Motorshow. Entrambe le anime sembrano hanno convissuto nella nuova formula della “fiera” bolognese.
Da una parte quindi la sezione più tecnologica del Motorshow che ha esposto per il pubblico tutte le loro novità e ultime scoperte.
Dall’altra il Drive In e la febbre della cultura old school che sembra aver inspiegabilmente colpito anche quella che fino a qualche anno fa era la fiera del futuro e della tecnologia. L’organizzazione di questa area è stata affidata all’associazione culturale Nonchalance di Padova, che ha presentato al pubblico un fitto programma di eventi, mostra mercato vintage, proiezioni cinematografiche, comics, performance e concerti.
Per i cinefili, anche i film più belli legati alle auto partendo da: -Il sorpasso (1962 - proiezione sabato 6) capolavoro italiano diretto da Dino Risi; a Grease (Randal Kleiser, 1978 - proiezione domenica 7) , Gioventù bruciata (Nicholas Ray, 1955 - proiezione mercoledì 10); - 007 Thunderball “Operazione tuono” (Terence Young, 1965 - proiezione giovedì 11) - fino all’ultimo colossal inerente il mondo delle corse: Rush (Ron Howard, 2013 - proiezione venerdì 12).
Il Motorshow infine è stato anche un’ottima opportunità per sensibilizzare tutto il pubblico, soprattutto i più giovani e inesperti, al tema della sicurezza sulle strade. Un'ennesima occasione per parlare di educazione stradale e comportamenti corretti favorendo un’educazione civica che troppo spesso viene disattesa e sottovalutata.