Il Castello Estense nella Ferrara di inizio 600 e il Guercino
Il castello Estense, costruito nel cuore di Ferrara, è il simbolo più prestigioso dell’illustre casata che ha retto il ducato dalla fine del Duecento al Seicento: gli Este. L’edificio è stata dimora dei signori che l’hanno trasformato in una reggia-fortezza di grande fascino. Al quinto ed ultimo duca d'Este, Alfonso II, è invece riconducibile il vasto programma per la messa a decoro del castello, che interessò l'intero edificio, a partire dal cortile interno fino ai saloni del piano nobile. Nel 1597 Alfonso II morì senza lasciare eredi diretti e papa Clemente VIII ne approfittò per togliere il governo della città agli Estensi, i quali dovettero l'anno successivo lasciare definitivamente Ferrara per trasferirsi a Modena.
Con l'insediamento dei cardinali legati nel castello, che ne fecero la sede amministrativa del territorio ferrarese, si assistette ad una progressiva decadenza della città: da capitale estense ad anonima periferia dello Stato Pontificio. Gli interventi posti in essere di questo periodo sono pochi e sostanzialmente limitati alla zona della torre di Santa Caterina, quali l'ampliamento del rivellino nord e la decorazione delle sale adiacenti.
All’inizio del Seicento infatti, si ha memoria di esigui interventi in poche parti del Castello.
Sono stati interventi eseguiti per dare un segno chiaro della nuova situazione politica, soprattutto nelle Sale di maggior fruizione pubblica.
In qualche altro caso sono stati ancor più limitati legati ad eventi come ricorrenze particolari, visite importanti o ricevimenti e cerimonie.
E’ in questo contesto che Giovan Francesco Barbieri detto il Guercino si lega alla Ferrara del Seicento. Com’è noto, Guercino è un pittore centese, ed ha svolto un ruolo di primo piano nell’ambito della pittura dell’ex capitale Estense nel Seicento. E' considerato uno dei massimi interpreti della pittura emiliana Barocca.
Il suo percorso ha inizio a Cento dove nasce nel 1591. Secondo i biografi egli studiò inizialmente da autodidatta per poi entrare, giovanissimo, nella bottega del tardo manierista centese Benedetto Gennari Senior. Secondo Malvasia, Guercino aprì la sua accademia del nudo nel 1616: qui insegnava a una ventina di scolari quello che lui non aveva mai imparato da nessuno.
Il pittore che esercitò una prima e importantissima esperienza formativa sul giovane centese fu Ludovico Carracci, del quale a Ferrara si conserva La crocifissione con i padri del Limbo nella chiesa di Santa Francesca Romana
Guercino giunse a Ferrara nel 1619 per mettersi al servizio del cardinale legato Jacopo Serra, dove soggiornò in Castello presso il legato , per il quale eseguì almeno cinque quadri destinati alla sua collezione privata.
Dal punto di vista artistico fu un anno fondamentale per il pittore, diviso tra le richieste del legato e importanti commissioni per Mantova e Bologna. Per Jacopo Serra Guercino realizza lo straordinario San Sebastiano soccorso oggi presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna, acquistato negli anni Settanta del Novecento e considerato uno dei capolavori della sua fase giovanile.
I quadri del Guercino che colpiscono profondamente l’immaginario dei pittori ferraresi sono però altri, a cominciare dal Martirio di San Lorenzo realizzato per il cardinale e vescovo di Ferrara Lorenzo Magalotti. Il dipinto si trova oggi nella Cattedrale di Ferrara.
L’attività di Guercino per Ferrara si concentra nella prima metà degli anni Trenta. Oltre al Martirio della Cattedrale, il pittore lavora per la Chiesa di una delle confraternite più importanti della città, quella delle Sacre Stimmate, sodalizio che accoglieva tra i suoi membri personaggi del calibro di Ascanio Pio di Savoia e altri esponenti dell’aristocrazia cittadina, dai Roverella agli Ariosto, dai Bevilacqua agli Estense Mosti, dai Turchi ai Sacrati.
Il Guercino è quindi un artista fondamentale per lo sviluppo dell’arte ed essendo così legato alla Ferrara del Seicento, la stessa Ferrara gli offre un tributo ospitandolo nel massimo edificio storico della città: il Castello Estense