Visto dall'architetto

LA MAGIA DEL PIANOFORTE. Intervista al pianista OLAF JOHN LANERI

Qual'è la Sua  genesi musicale? 

“Io non nasco da una famiglia di musicisti, ma da una famiglia che ascolta da sempre musica classica. L'inizio dello studio è in effetti nato dalle numerose assenze a scuola per via della mia bronchite asmatica; i miei genitori volevano trovarmi un'occupazione e quella di suonare uno strumento, in particolare il pianoforte, era sembrata la cosa più naturale, dato che ascoltavo quella musica per tante ore ogni giorno. Ricordo la copertina di una serie di dischi delle Rapsodie ungheresi di Liszt suonate da Roberto Szidon che mi affascinava con l'immagine di tanti cavalli al galoppo circondati dai bagliori delle fiamme”.

I momenti più salienti?

“Sono molti. Intanto i I miei maestri. Se devo fissare un momento magico,  cito  l'ascolto dei Preludi di Debussy eseguiti da Michelangeli, artista di cui avevo sentito parlare, e che all'inizio mi infastidiva per quella sua infinita e maniacale ricerca della perfezione, frutto di ore e ore di studio. Ebbene sentire quell'arcobaleno incredibile di sonorità mi ha soggiogato e al tempo stesso continuamente spronato ad uno studio costante ed esigente”.

In cosa consiste la magia del pianoforte per lei?

 “Il pianoforte riesce a ricreare la sonorità di tutta una orchestra; a seconda di quello che la musica chiede, scelgo se farla eseguire da degli archi, dei flauti ,un oboe..e in quel momento si risveglia in me, attorno a me, un mondo incantato fatto di edifici sonori. Questo è il mondo in cui mi piace perdermi..”

  Il prossimo concerto?

 “Sarà quello organizzato dall' Associazione Conoscere la Musica ii 30 marzo ore 21 alla Sala Mozart di Bologna, in via Guerrazzi 13”.

I brani che verranno eseguiti?

“Sono tra quelli che più amo, anche se la lista manca di numerosissimi altri titoli. La sonata al Chiaro di luna di Beethoven con le sue atmosfere e la sua struttura in crescendo; le ballate di Brahms, una visione introspettiva e per certi versi barbarica sulla morte; infine Chopin con due ballate e la brillante Polacca preceduta dall'Andante spianato. Questi ultimi non sono brani salottieri, ma ricercati, raffinati, autentici, originali: sono l'opera di un aristocratico del pianoforte”.

I prossimi appuntamenti?

“Ho appena terminato il ciclo delle 32 sonate di Beethoven a Modena e ne ricomincerò altri due in Monferrato e in Campania. Inoltre alcuni concerti con la bravissima Laura Marzadori, primo violino alla Scala di Milano, e altri concerti da solista con programmi differenti”.

 

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