IN UNA FASE (storica?) della vita del Paese in cui si dice: “Ci sono troppi premi letterari, ora basta”, ci permettiamo di andare (sommessamente e umilmente) controcorrente. I premi servono, eccome se servono. Attirano l’attenzione sulla parola “cultura” (ricordate? C’era chi azzardava che con essa “non si mangia” mentre l’Italia franava grazie a un manipolo di governanti incapaci). Servono a vendere più libri in un Paese in cui si leggono a malapena le etichette dei dopobarba. Servono a  dare quella certa sensazione di leggerezza che tanto aiuta in tempi grami e aspri – causati dalla classe dirigente di cui sopra – come quelli che stiamo attraversando.

STIA TRANQUILLO il nostro lettore. Non facciamo – non avendone la capacità – filosofia “à la carte”. Vogliamo solamente segnalare che tra non moltissimo andrà in scena il Premio Mondello. Il quale, beato lui, compie i suoi primi quarant’anni. Un giovinotto, insomma.

Si accendono quindi i motori, come si usa dire con frase un po’ abusata eppure tanto efficace. Ma prima di entrare nel merito tracciamo un quadro “storico” di questa iniziativa. Promosso dalla Fondazione Sicilia in “partnership” con il Salone Internazionale del Libro e in collaborazione con la Fondazione Andrea Biondo, il Mondello è nato nel 1975 grazie a un gruppo di intellettuali palermitani. Sia chiaro: non è solo una questione di età. Date un’occhiata all’albo d’oro e vi renderete conto dell’importanza di questo riconoscimento. Infatti, nel corso degli anni, il Mondello ha premiato scrittori del calibro (e scusate se è poco) di Günter Grass (nel 1977; l’anno dopo vinse il Nobel per la letteratura…) e Milan Kundera. Fra gli italiani spiccano i nomi di Alberto Moravia, Italo CalvinoAndrea Camilleri e della nostra amatissima Michela Murgia.

Il nuovo Comitato di selezione è composto da Giancarlo Alfano, Salvatore Ferlita e Filippo La Porta, critici letterari che non temono confronti. A loro spetta il compito di decretare i tre vincitori del Premio Opera Italiana (che poi “inseguiranno” il SuperMondello) e il vincitore del Premio Critica Letteraria. Alfano, Ferlita e La Porta valuteranno romanzi pubblicati in Italia dal marzo 2013 al febbraio di quest’anno.

A essi si affianca lo scrittore Niccolò Ammaniti che, in qualità di Giudice Monocratico, è stato chiamato quest’anno a selezionare il vincitore del Premio Autore Straniero. I ‘verdetti’? Pazientate un po’. Ma solo un po’. Saranno infatti resi noti ad aprile.

 Buona letteratura a tutti.

Francesco Ghidetti