«IL LEADER della Fiom è privo di autocontrollo. Preferisce aggredire che convincere. Non fa parlare gli altri. Figuriamoci se può esprimere quel ‘senso di superiorità’ che rende così ‘antipatica’ certa sinistra…».
Luca Ricolfi, ordinario di Analisi dei dati all’Università di Torino e autore di un celebre saggio intitolato Perché siamo antipatici. La sinistra e il complesso dei migliori, non crede che Maurizio Landini, con la sua uscita di ieri, abbia rinnovato l’antica (e presunta) superiorità morale della sinistra.
«Impossibile. Non sa controllarsi. Cosa che, sull’altro fronte, fa invece il leader della Lega Matteo Salvini. Rabbioso in piazza, controllato e riflessivo in televisione».
Però la sinistra continua a considerarsi superiore sulla questione morale.
«Secondo me il problema va visto sotto un’altra angolatura. A sinistra si pensa a una superiorità sulla destra. Ma io direi che, questione morale o meno, ci sia un arretramento generale nella società italiana rispetto a 30 o 40 anni fa».
Elogio dei tempi antichi?
«No, affatto. Però l’arretramento in termini di valori è innegabile».
Da tutte le parti?
«Ovvio. La società è lo specchio di una certa politica (e viceversa). E se uno non ha la capacità di esprimere moralità e correttezza nella vita di tutti i giorni, non necessariamente è di sinistra o di destra».
E i partiti?
«Parlare di questione morale per loro è praticamente impossibile. Anche perché, a sinistra come a destra, ormai sono comitati elettorali o, peggio, di affari».
Torniamo alla sinistra: Landini contesta Renzi. Renzi replica a brutto muso. Come comunisti e socialisti negli anni Ottanta…
«Ma nemmeno per idea. Che Renzi sia di sinistra mi pare azzardato dirlo. Basta vedere che cosa ha fatto».
Cioè?
«Ha dato gli 80 euro accontentando i già garantiti. Vale a dire quelli che votano e lottano per avere una sinistra gusto Novecento».
E per gli altri?
«In politica economica ha accontentato le imprese con il decreto Poletti, con l’articolo 18 e con la decontribuzione».
Qualcuno è rimasto fuori.
«Certo. I giovani e soprattutto le donne, vero problema del nostro Paese, e chi non ha lavoro».
Ma la sinistra ‘gusto Novecento’ si sente superiore?
«Certamente. Lo sbandiera ai quattro venti. Basti pensare alla Camusso oppure a Sel o a tutto quello che si muove nella minoranza Pd».
Renzi?
«Renzi non sbandiera alcuna superiorità morale. E poi…».
E poi?
«E poi c’è un particolare. Quando ero renziano, e cioè prima che prendesse le redini di Pd e governo, speravo che avrebbe guarito la sinistra dal complesso di superiorità».
E invece?
«E invece, paradossalmente, ha rafforzato questo sentimento ormai vecchio e superato. L’unico che ci aveva provato era Veltroni. Una meteora».
Insomma, le vestali esistono ancora.
«Certo. Ma non mi pare ottengano grandi risultati. Specie coi Landini e le Camusso… Il loro è solo un riflesso condizionato».