«QUANTO gli piace la montagna! Non avete idea. Però…». Però? «Però ha paura del freddo e quindi ci va solo d’estate…». Leoluca Orlando, primo cittadino di Palermo, corre sul filo della memoria. «Penso sempre a quel 6 gennaio 1980. Lì, dove ammazzarono Piersanti, c’erano tre giovani: il fratello Sergio, Pietro Grasso, allora procuratore di turno e il sottoscritto. Ora quei tre giovani sono al Quirinale, a Palazzo Madama e a Palazzo delle Aquile. Testimoni di un percorso nazionale». La voce del sindaco si incrina per l’emozione come spesso accade per le cose di Sicilia. «Ma attenzione: è il registro stilistico quel che farà di Sergio un bravissimo capo dello Stato». Già, il ‘registro stilistico’.

UN ALTRO che lo conosce bene, l’ex presidente della Regione Sicilia e ora deputato Pd Angelo Capodicasa, non ha dubbi: «È il classico ‘prodotto migliore’ di questa terra. Finalmente l’immagine della Sicilia è bella perché i forti principi etici di Mattarella caratterizzano la sua persona e la sua azione politica». Capodicasa nega anche che Mattarella sia ‘meno siciliano’ di prima: «Macché. Siamo sempre lì. La sua riservatezza e pacatezza non è di facciata. È reale. Quand’era candidato in Sicilia, e la lotta per le preferenze era durissima, mai l’ho visto alzare i toni. Ha sempre avuto stile. Lui ama molto la sua Sicilia. Il legame con il nipote Bernardo è fortissimo». Capodicasa mette poi l’accento su un’altra caratteristica del neo Capo dello Stato: «Diffidate di una certa immagine. Essere pacato non vuol assolutamente dire essere debole. Poche storie: Sergio è uno tosto. Me lo ricordo benissimo quando divenne commissario della Dc nel 1992 per volontà di Benigno Zaccagnini. Noi del Pds facemmo un governo con lui. Non faceva sconti a nessuno. Ed era un anno, come dire, che non si dimentica. Mattarella è un mediatore nato, è vero. Ma difende le sue idee con grande forza».

ALTRO protagonista della politica siciliana e nazionale è Carlo Vizzini. Più volte ministro, leader del Psdi, ora nelle file del Partito socialista parla di «giorno di festa. Mattarella ha quello stile sereno, che gli permette di difendere con forza le sue idee. Per la Sicilia è un gran bel momento. Lui ha molto garbo. Anche quando ci incontriamo alla partita del Palermo. Io sono focoso, lui tranquillo si gode il match. Sì, ama molto il football, è competente». «E comunque – avverte Capodicasa – la sua elezione servirà anche al mio Pd. Finalmente potremo avere più contenuti. E meno contenitore. Credetemi…».