CHIAMALA, se vuoi, operazione-simpatia. È noto: la politica non attraversa momenti di grande popolarità. Ma altresì si sa che la politica vive di forti cariche simboliche. Ed ecco dunque che il neopresidente della Repubblica, per andare nella sua Sicilia, prende un volo di linea Alitalia (per la precisione il 1799 delle 15,10 con 200 persone a bordo) diretto a Punta Raisi. Mattarella fa la fila come tutti. Un volo ‘normale’ dopo una macchina normale (la Panda grigia), una vita descritta come monastica, pasti frugali, niente vino e poche, pochissime parole.

SI SA ANCHE, e non parrebbe casuale, che Mattarella non ha segnato nella sua agenda incontri ufficiali. Molta famiglia, molto privato. Ed ecco che si reca al cimitero di Castellammare del Golfo (a due passi da Palermo, ma in provincia di Trapani), paese natìo della sua famiglia – il corso principale è dedicato al padre Bernardo, antico notabile dc – dove sono sepolti la moglie Marisa, mancata due anni fa, e il fratello Piersanti ucciso da Cosa Nostra nell’Epifania del 1980. E, sempre a proposito di simboli, non trascuriamo la bellissima casa di via della Libertà a Palermo (unica proprietà mantenuta in Sicilia) a pochi passi da dove il fratello fu assassinato dai killer mafiosi – una lapide lo ricorda – e dove il presidente ha salutato cittadini e parenti.

PS. Grillini entusiasti. E meno male. Magari qualcuno dei seguaci dell’ex comico avrebbe preteso un Mattarella alla guida della sua Panda sulla Salerno-Reggio Calabria…