SARÀ per gli applausi alla presentazione del nuovo Milan. Sarà per la bella giornata. Sarà perché è la vigilia di un incontro con le giovani speranze azzurre. Sarà per quel che volete, ma Berlusconi, piaccia o meno, non ci pensa proprio ad abbandonare la scena. E rilancia con evidente buonumore. E quando è di buonumore il Cavaliere offre sempre spunti. Quello di ieri ha del clamoroso. «Evviva – sostiene scandendo le parole – c’è bisogno di gente nuova». Per un attimo i cronisti vacillano. A chi si riferisce? A Diego Della Valle, patron della Tod’s e della Fiorentina in procinto di andare in mare aperto con il movimento «Noi italiani». E, soprattutto, assai critico con l’attuale premier Matteo Renzi: «Esperienza governativa arrivata alla fine», scandì il 1° luglio. Berlusconi non ha dubbi: «È un ottimo imprenditore. Ed è nuovo come politico». Di più: «È senz’altro un numero uno. Serve avere più persone come lui che decidono di dedicarsi al proprio paese».

CLAMOROSO, dunque: non è che, negli ultimi anni, Silvio e DDV si siano scambiati pacche affettuose. Mille esempi. Nel 2006 l’imprenditore definisce il capo del centrodestra «bugiardo». Replica: «Sei un burattinaio». Due anni prima (corre l’anno 2004), DDV non aspettava che vedere «a casa» l’allora presidente del Consiglio. Poi, a Porta a Porta, l’imprenditore sbotta: «Silvio – è la rasoiata -, credo che gli italiani non siano analfabeti, a loro non si possono ripresentare dei foglietti. Servono i fatti, è un consiglio». Replica dura: «Si stanno dicendo sciocchezze qui, e non sono io a dirle». Ma il top (sempre nel 2006) a Vicenza. Location: convegno di Confindustria. Berlusconi, nonostante il mal di schiena, scatta sulla sedia: «Il signor Della Valle si ricordi di usare del lei quando si rivolge al presidente del Consiglio». Litigata forte, tanto che Diego prende cappello e abbandona il board di Confindustria. E poi, ancora schermaglie. Da «non indosso più scarpe Tod’s» (Silvio) a «sullo spread inizia la campagna elettorale» (Diego). Finché, a novembre, Della Valle definisce il Cavaliere «leader del centrodestra». Infine, l’affettuosità di ieri.
Ma l’attivismo di Berlusconi non si ferma qui. Stamane, quando l’orologio segnerà le 12, sarà all’università della Libertà di Villa Gernetto nell’amata Brianza, per incontrare i 100 giovani e forti, e ovviamente provenienti dalla «società civile», che affolleranno il Summer Camp di Azzurra Libertà. Anche perché FI va rilanciata. Per riuscire a convincere gli elettori del centrodestra a tornare a votare.