Fa male, eh? Eppure scrittori e poeti l’hanno definita «la dolce nostalgia del ricordo». Magari eravate giovani. Pieni di energia. E andavate a trovare parenti romani. E, classica come pochi, ecco la gita (anzi: «la gggita») fuori porta. Lassù, sulle dolci colline dei Castelli. Tra er vinello bbono di Frascati e la saporitissima porchetta di Ariccia. Tra il fragrante pane di Genzano (rigorosamente cotto a legna) e le dolci fragole di Nemi. Con il lago di Castelgandolfo e coi bambini che fanno «ohhhh» di fronte alla residenza estiva del pontefice. Un quadro idilliaco che però nasconde un romanzo criminale. Come quello – bellissimo freschissimo altissimo – di Daria Lucca, per anni giornalista investigativa di raro talento. Lucca mette in piedi un noir con protagonista ‘la sbirra’ Amanda Garrone. Con un incidente che si capisce subito non esser fatalità. Con le solite menate dei servizi segreti. Col fascinoso amico misterioso di Amanda. Con i disgustosi criminali in doppiopetto. Tanti, tantissimi i protagonisti di queste pagine segnate da un’analisi introspettiva che però mai scade nella noia. Perché, come amava ripetere il gigante Manuel Vázquez Montalbán, c’è un diritto al piacere quando si legge un romanzo. In questo caso il piacere di aver paura.
Distanza di sicurezza, edizioni Robin, 15 euro

PS Occhio alla copertina. Da urlo