«DOMANDA. Semplice semplice. Se non ci fosse questo governo chi occuperebbe la poltrona di Palazzo Chigi? Matteo Salvini? Beppe Grillo? Maddai… A Renzi non ci sono alternative».
Dopo l’addio a Forza Italia di Denis Verdini – che oggi presenterà al Senato il gruppo Alleanza Liberalpopolare – Fabrizio Cicchitto, Ncd, ragiona sui nuovi scenari politici.
Insomma, Cicchitto, siete la stampella di Renzi…
«Non diciamo stupidaggini. Renzi basa la sua forza sia su mancanza di alternative sia sulle riforme. Di riforme ne abbiamo fatte: dal Jobs Act all’Irap al divorzio breve a molto altro. Ora ci giochiamo la partita del fisco».
Insisto: sarete con Renzi senza se e senza ma?
«Vabbè, mi fa fare un ragionamento politico?».
Siam qui per questo.
«Il bipolarismo è in crisi…».
Notizione…
«No, dato di fatto».
Quel cattivone di Grillo…
«I 5 Stelle hanno scompaginato tutto».
E poi c’è la crisi.
«Economica e istituzionale. Con l’Italia che, senza governo, andrebbe a sbattere».
Berlusconi dice il contrario.
«Berlusconi ha cambiato idea».
Quando?
«Più che quando, ‘come’. Con la svolta estremista, con l’opposizione fine a se stessa».
Sta con Salvini.
«Che mi preoccupa. Soluzione sbagliata a problemi veri».
E ora pensate di risollevare tutto con Verdini?
«Io dico che si è consumata la terza frattura».
La prima.
«La nostra uscita, parlo di Alfano, Schifani, Sacconi, Quagliariello, Lupi e altri».
La seconda.
«La porta sbattuta da Raffaele Fitto e i suoi».
Traditori.
«Ma nemmeno per idea. Il nostro è un ragionamento politico. Pensiamo all’Italia per non regalarla a Lega e grillini».
Però voi con Verdini non andavate d’accordo.
«No, segno evidente che la crisi di Forza Italia è molto profonda».
Eppure continua a prender voti.
«Veramente ne ha persi 9 milioni…».
Sostiene Maurizio Bianconi, area Fitto: è tutto un gioco delle parti tra il Cavaliere e ‘l’amico Denis’.
«Buonanotte. Una solidarietà politica e umana di tanti anni non porta a una finta rottura. No, no, il problema è drammaticamente politico».
Cicchitto, ma Nuovo centrodestra è nome che ha ancora senso?
«Beh, in effetti dovremo ragionare anche su questo».
E sui contenuti?
«Ancor più. Dovremo creare un centro autosufficiente in grado di avere forza contrattuale con Renzi. Una vera e propria rifondazione politica».
Un inciucione.
«No, un accordo tra una sinistra finalmente riformista e un centro moderato e innovativo».
Intanto Salvini e Grillo godono.
«Parlano alla pancia del Paese. Oltretutto in compagnia del signor Putin».
Uno tosto.
«Nessun dubbio. Ma che agisce in chiave anti-europea e anti-Usa».
E tutte queste divisioni non vi fanno star male umanamente?
«Certo. Però il dissenso è tutto politico. Non certo personale».