In attesa del risultato delle primarie del centrosinistra in Francia e della quotidiana sparata di Donald Trump (sì, è il presidente degli Usa, è vero, facciamocene una ragione), impossibile notare come il panorama politico italiano sia denso di lampi e saette. Peccato che alla “ggente” (al “popolo”) non importi granché, ma questo è un discorso che ci porterebbe troppo lontano.
A Rimini è andato in onda un Renzi affaticato. Tentato dalla battuta, eppure muto sulle prospettive del centrosinistra. Vuol tornare al centro della scena non si capisce come. Non sa che cosa rispondere alle critiche. Vuol votare a giugno, ma, secondo me, si illude. Insomma, aspettiamo di vedere se è in grado di riprendersi dalla sberla del 4 dicembre. Per ora, no.

A Roma è sfilata la destra. Nomi di peso (Salvini, Meloni, Toti), gli organizzatori hanno sparato la cifra di 20mila e più persone. Ovviamente non è andata così, però, a chi c’è stato, ha fatto impressione quanto fossero pochi i manifestanti. Oltretutto, la frattura con Forza Italia si è palesata plasticamente con i pernacchi a Renato Brunetta. Insomma, un flop che mostra, per l’ennesima volta, come senza proposte non vai molto avanti.

Circa mille persone, invece, hanno affollato il centro Frentani, sempre a Roma, per ascoltare Massimo D’Alema. Analisi, come al solito, lucidissima e qualche indicazione pratica. Pubblico trasversale (si pensi solo che era presente un gentiluomo socialista come Valdo Spini), molti giovani checché se ne dica, apparato pressoché assente (anche perché non c’è trippa per gatti: è “solo” una battaglia politica, non una ricerca di posti). Non credo affatto all’ipotesi-scissione. Casomai, l’avvertimento a Renzi è interessante: occhio a non continuare a chiedere il voto a giugno, è il messaggio, non hai i numeri. E quindi non hai la possibilità di fare liste “blindate” con conseguente gruppo parlamentare iper-renziano come ora.

Un quadro, dunque, in movimento. C’è però un problema. Ovunque ti volti, non vedi folle al seguito. Come dire: gli italiani non amano più tanto il teatrino della politica. Italiana. Visti gli spettri euro-statunitensi, c’è capirli.
PS Avete visto che cosa sta combinando il Fmi con la Grecia? Ne riparleremo perché è problema che ci riguarda molto da vicino.