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“Noi socialisti con i radicali”

«C’È chi vuole l’Europa e chi no. C’è chi crede nei valori dell’Occidente e chi no. C’è chi vuole una concentrazione repubblicana e chi vorrebbe distruggere tutto. Ecco, noi stiamo con chi vuol costruire e non mandare tutto al macero», scandisce Riccardo Nencini, leader del Psi.
Insomma, socialisti proni a Renzi...
«Faccio finta di non aver sentito. Senza il Pd ci sono solo Lega e grillini. Ma il Pd da solo non basta».
Scusi, non era il partito a vocazione maggioritaria?
«Unico partito a vocazione maggioritaria è stata la Dc di De Gasperi, diciamo».
A proposito di ‘diciamo’: Mdp e Massimo D’Alema vi fanno paura?
«No. Esiste una sinistra riformista. E una massimalista. Noi siamo per la prima. Non puntiamo a distruggere, bensì a costruire. Siamo laici, ambientalisti e civici. Siamo una forza responsabile e tranquilla. Con i Radicali Italiani e con Campo progressista di Pisapia oltre ad ampi settori del cattolicesimo democratico. Meglio un patto con gli italiani che il patto dell’arancino...».
Con questo sistema elettorale non vince nessuno.
«Dipende. Gli italiani vogliono al governo un’alleanza grigioverde? O una sinistra riformista? Responsabilità e tranquillità o uno stivale ferrato sulla schiena?».
Jobs Act e la Buona scuola: riforme buone e giuste?
«La Buona Scuola non basta. Può e deve essere migliorata. Per il Jobs Act vorrei sommessamente ricordare che le sue radici risalgono a qualche anno fa... Portavano la firma di un signore che si chiamava Gino Giugni. Il padre dello Statuto dei lavoratori...».
In concreto: voi socialisti che cosa volete?
(ride) «Tante cose. Due su tutte. Il testamento biologico e, nella legge di stabilità, l’approvazione di un nuovo piano di edilizia popolare con lotta all’abusivismo».
Bobo Craxi se n’è andato. Stava col centrodestra. Poi col centrosinistra. Ora veleggia verso Mdp...
«Senza astio: chi percorre vie solitarie va poco lontano. Specie se taglia le radici di una storia gloriosa...».

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