Il differenziale di rendimento tra Btp e Bund si attesta a quota 373 punti base, dopo le aste dei Bot. Lo spread tra Bonos spagnolie Bund e’ a 408 punti. L’Italia ha collocato 11 miliardi di euro di Bot a un anno e a tre mesi. Bene la domanda ma rendimenti in rialzo.

Il rendimento dei titoli a 12 mesi e’ schizzato al 2,84% dall’1,492% dell’asta precedente, mentre quello dei trimestrali sale all’1,249%. La domanda e’ risultata pari a 5,443 miliardi per i trimestrali e a 12,127 miliardi per gli annuali. “Pur se la domanda e’ risultata sostenuta, come nelle attese”, il collocamento dei Bot odierno – commentano fonti della Banca d’Italia – “ha risentito del riaccendersi delle tensioni sui titoli del debito sovrano dell’area euro” che ha determinato “un cospicuo incremento dei rendimenti”. Domani sara’ la volta delle emissioni sul medio e lungo termine: sul mercato saranno offerti BTp a 3, 5 e 15 anni per massimi 5 miliardi di euro. ‘’Non abbiamo grosse preoccupazioni — ha commentato Maria Cannata, direttore generale del Debito Pubblico:  per la domanda ma speriamo di avere un costo di finanziamento non  cosi’ pesante come oggi relativamente alla scadenza’’.

A stemperare la tensione sui titoli di Stato anche le parole di uno dei componenti del direttorio ristretto dalla Banca centrale europea, il francese Benoit Coeuré, che hanno alimentato ipotesi di una possibile ripresa degli acquisti diretti della Bce su titoli di Stato, sospesi da circa due mesi. Sull’ipotesi di nuovi interventi “abbiamo uno strumento – ha affermato a margine di un convegno a Parigi – il Securities markets program (Smp), non è stato usato di recente ma
continua ad esserci”.

Da leggere con attenzione il servizio del quotidiano spagnolo El Mundo che parla di “guerra sporca” tra Roma e Madrid per catturare investitori. Traduce l’Ansa: ‘’Per quanto socie, amiche e interessate a un miglioramento della situazione piu’ rapido possibile in tutto il continente, Italia e Spagna sono ora anche rivali dirette’’ dice il quotidiano. ‘’E’ una dura concorrenza’’ perche’ ‘’nella attuale fase di ‘siccita’’ gli investitori comprino debito. Finche’ e’durato l’effetto calmante delle iniezioni multimilionarie di danaro e l’acquisto massiccio di buoni da parte della Bce, c’e’ stata calma fra Madrid e Roma’’. Ma, da quando e’ tornata la tensione sui mercati, ‘’la situazione e’ precipitata e le forme sono passate in secondo piano’’ rileva El Mundo.
Il 24 marzo ‘’davanti alle crescenti difficolta’ interne, Mario Monti ha accusato a sorpresa la Spagna di ‘dare motivi di grande preoccupazione all’Europa’ ‘’. Monti, secondo il quotidiano spagnolo, due giorni dopo ‘’si e’ scusato con Rajoy, affermando che era stato un ‘malinteso’, pero’ il danno era fatto’’. Ieri il governatore della Banca di Spagna Miguel Angel Ordonez ha invece criticato la ‘’marcia indietro’’ di Monti sulla riforma del lavoro, affermando che ‘’sta creando purtroppo enorme ansia’’. Secondo El Mundo, la ‘’guerra aperta per captare capitali’’ fra i due paesi ‘’potrebbe diventare ancora piu’ sporca se il risultato delle prossime aste non sara’ buono’’. Il giornale rileva che su questo fronte la situazione della Spagna sembra migliore: Madrid ha gia’ raccolto meta’ delle sue esigenze di finanziamento del debito, mentre l’Italia e’ al 28%. Nel secondo trimestre Madrid deve restituire o rifinanziare circa 44 miliardi, l’Italia, rileva El Mundo, ‘’esattamente il doppio’’.