Secondo la stampa tedesca la cancelliera Angela Merkel avrebbe detto: “Non ci saranno mai eurobond fino a quando vivrò”. Tira una gran brutta aria alla vigilia del vertice europeo.

I casi sono due: se la Cancelliera è sincera, c’è poco da andare a discutere. Se non lo è, o non lo è è fino in fondo, Monti e Hollande, a questo punto, non possono che andare a vedere le carte della Germania. Sul tavolo del consiglio europeo, secondo le bozze circolate in giornata, finiranno, infatti, proposte pesanti che — dopo un periodo molto lungo, scandito da una fitta road map — sono potenzialmente destinate a cambiare il volto dell’Ue, dandogli sembianze marcatamente federaliste.

Il piano dei quattro presidenti — Barroso (Commissione), Draghi (Bce), Van Rompuy (Europarlamento) e Juncker (eurogruppo) — sono sette paginette nelle quali si propone una tabella di marcia per costruire quattro mattoni cementati dalla rottura di tabù storici: 1) Unione bancaria attraverso la supervisione a livello europeo con “responsabilità di ultima istanza” e poteri alla Bce; 2) meccanismi comuni per  gestire la ‘risoluzione’ delle banche e di garanzia dei depositi con l’intervento del Fondo anti-crisi Esm come ‘ancora finanziaria’;  3) politiche di bilancio Eurozona integrate con tetti di debito concordati; 4) emissione di  debito comune come “elemento dell’unione di bilancio”.

La speranza del premier italiano, Mario Monti, è di ottenere, tra l’altro, un accordo che consenta entro lunedì – alla riapertura dei mercati — di presentare un «meccanismo soddisfacente» per reggere alle tensioni del mercato» e stabilizzare l’euro. «Non possiamo permetterci — ha scandito — che non vengano prese decisioni di merito». «Sono disposto — ha chiarito — di trattare a oltranza». Il meccanismo irrinunciabile — è la proposta italiana — è l’utilizzo dell’Efsf e successivamente dell’Esm per calmierare lo spread, che si «applicherebbe solo ai paesi in regola con gli impegni di finanza pubblica».

Farcela sarà dura, se anche la tedesca Merkel la butta sul melodramma. Come si fa a trattare con chi al dramma dell’euro risponde con frasi del tipo: «Mai, finchè io vivrò?».