Barack Obama ha vinto le elezioni, sarà presidente degli Stati Uniti per altri quattro anni. Nel 2008 la sua elezione fu salutata come la grande speranza, il grande cambiamento. Oggi gli americani hanno scelto probabilmente l’usato garantito. Obama è l’unico presidente della grande crisi uscito vincente fino ad oggi: in Spagna Rajoy ha preso il posto di Zapatero, in Francia Hollande ha sostituito Sarkozy, in Gran Bretagna dove sedeva Brown c’è Cameron, in Italia abbiamo Monti e non più Berlusconi. E il prossimo anno tocca alla Merkel chiedere il consenso popolare per continuare a governare la Germania. Perché, c’è da chiedersi, il presidente di un paese che ha perso – come molti altri – migliaia di posti di lavoro è riuscito a vincere? Probabilmente perché ha impedito che di posti di lavoro ne andassero in fumo molti di più. E gli americani, pragmatici come sono, lo hanno apprezzato così come pare abbiano gradito la rivoluzione nell’assistenza sanitaria. Usato garantito, insomma, ma guai ad intenderlo come una diminuzione del successo elettorale. E’, a guardarci bene, molto di più. Con Obama l’America continuerà a guardare all’Europa e ad imitarne alcuni comportamenti virtuosi. Se l’Europa facesse altrettanto, sarebbe una buona cosa. A patto di liberarci degli Obamiani de noantri.

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