La Corte costituzinoale tedesca ha deciso di non decidere. Chiamata a proninciarsi sul cosiddetto scudo anti spread della Bce — il programma Mot messo a punto da Draghi — ha deciso di non pronunciarsi e rivolgersi alla Corte di giustizia europea affinché stabilisca se lo scudo sia legittimo o no. In un comunicato i magistrati tedeschi affermano che ci sono “gravi indizi” che fanno pensare che il programma di acquisto di titoli di Stato, pur legato a una rigorosa condizionalità, “violi il divieto di finanziamento diretto ai bilanci” dei singoli Paesi. Tuttavia la maggioranza dell’Alta Corte ritiene che l’Omt possa rimanere nell’ambito del mandato della Bce se applicato in modo restrittivo. L’articolo 123 del trattato Ue che regola l’attività dell’Eurotower sostiene che l’istituto centrale non possa fornire direttamente soldi agli Stati. Il programma Omt prevede che la Bce possa acquistare titoli dei Paesi in difficoltà se si impegnano a portare avanti una serie di riforme e aggiustamenti di bilancio. Lo strumento non è stato mai attivato, ma il solo effetto annuncio era bastato a placare il panico sui mercati. Il giudizio della Corte costituzionale di Karlsruhe significa ”uno stop provvisorio del
programma Omt” della Banca centrale europea, e questo potrebbe limitare parecchio la capacita’ operativa dell’Eurotower. E’ il
parere del numero uno dell’istituto tedesco per la ricerca economica Diw, Marcel Fratzscher.   ”Non penso che la Bce possa, per ragioni politiche, realizzare un programma, se contemporaneamente c’e’ un procedimento aperto davanti alla Corte di giustizia”, dice. Secondo Fratzscher la Corte europea deve a questo punto fare chiarezza il prima possibile, anche perche’ ”i mercati finanziari raramente si attengono ai tempi dei giudici’

Fin qui le notizie (di agenzia). Da qui in poi il succo: la Germania, la pancia della Germania, continua a essere contraria visceralmente al sostegno dei paesi in difficoltà. Punto e basta, a torto o a ragione. In questa prospettiva un forte asse franco-italiano, per esempio, che faccia innestare all’Europa la retromarcia dal rigore per il rigore, sarebbe auspicabile. Il punto è che da un aparte ci sarebbe Hollande, dall’altra Renzi…ops, no… Letta.