(TMNews) – Continua a calare la fiducia degli italiani nei confronti dell’Unione europea, oramai meno di uno su quattro si dichiara fiducioso, il 23 per cento contro il 25 per cento di un anno fa. E intanto la stragrande maggioranza ritiene che le proprie opinioni non siano rappresentate nell’Ue, e che non si tenga sufficientemente conto degli interessi nazionali.
Paradossalmente però gli stessi Italiani si dicono in maggioranza
a favore di temi che implicano più Europa, come ad esempio l’idea di creare un ministro delle finanze dell’Unione che raccoglie un 60 per cento di consensi nella Penisola. E la maggioranza
relativa, il 40 per cento vuole che l’integrazione proceda verso
una ipotesi federalista. Questa l’immagine in chiaroscuro che emerge dall’ultima elaborazione estrapolata dell’Eurobarometro. I dati del sondaggio condotto ogni anno su scala europea sono stati analizzati e approfonditi dalla Rappresentanza in Italia della Commissione. Questo secondo e conlcusivo rapporto tratta specificatamente le opinioni degli italiani (su un campione di 1.000 intervistati tra il 2 e il 1 novembre scorso).
La crisi economica continua a dominare i pensieri e la disoccupazione è la prima preoccupazione, con un 56 per cento di risposte. Il 64 per cento ritiene che l’Ue non stia facendo abbastanza sull’emergenza lavoro, una quota in crescita dal 61 per cento di un anno prima. La fiducia nella Commissione europea cala al 32 per cento, meno di un italiano su tre, dai 35 per cento di un anno fa, la fiducia sul Parlamento europeo cala dal
36 per cento dal 41 per cento e quella generale sull’Ue al 23 per
cento dal 25 per cento.
Livelli comunque ben più elevati di quelli che si registrano nei
confronti delle istituzioni nazionali, ci tiene a precisare lo
studio. Governo e Parlamento nazionali hanno livelli di fiducia
di appena il 10 per cento, in calo rispettivamente di 1 e 2 punti
percentuali, mentre le autorità locali e regionali vedono la
fiducia calare al 14 per cento.
Nonostante tutti i problemi però, la maggioranza assoluta degli
italiani continua a dirsi favorevole a Unione monetaria e euro:
il 53 per cento, ma in calo dal 59 per cento di un anno prima.
Una quota peraltro inferiore al 63 per cento medio dell’Ue. E se
vogliono tenersi l’euro gli italiani non abbandonano la
diffidenza verso la Bce. Meno di uno su tre, il 31 per cento,
dichiara di fidarsi dell’istituzione monetaria. Ma la Presidenza
di Mario Draghi sembra almeno aver invertito la rotta, dato che
un anno fa la quota di fiduciosi era ancora più bassa, al 28 per
cento.