Contrordine a Bruxelles: la nuova commissione smetterà gli abiti da notaio della stagione Barroso. Sarà molto più politica, almeno nelle intenzioni annunciate all’europarlamento dal presidente in pectore Jean-Claude Juncker che, non a caso, si è richiamato a tre figure di grande spessore della storia europea: Francois Mitterrand, Helmuth Kohl e Jacques Delors. Il presidente della Francia e il Cancelliere tedesco non ebbero paura ad affidare la guida della commissione a un uomo forte come Delors. Non è un caso se in quegli anni il processo di unificazione conobbe la sua età dell’oro. Alle parole (piano di investimenti per 300 miliardi   a favore del lavoro e della crescita, rispetto del patto di stabilità ma utitilzzo della flessibilità già prevista, e così via) dovranno seguire i fatti e Juncker dovrà dimostrare di avere potere sugli interessi dei singoli governi, in primo luogo quello tedesco. Ma per ora le sue parole suscitano più di una legittima aspettativa. E un po’ di soddisfazione per chi all’Europa crede ancora.