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Una talpa in Lega e 3 azzurri nella bufera: Scommessopoli è un verminaio

I magistrati di Cremona hanno scoperchiato un vaso di Pandora e, giorno dopo giorno, Scommessopoli sta diventando un verminaio.

Lo dimostra la cronaca odierna: l’interrogatorio fiume di Gervasoni che parla di 40 partite truccate (3 di serie A) e 20 giocatori coinvolti; il delirio di Doni il quale dice di avere compiuto gli illeciti “solo per la passione verso l’Atalanta” (pensa te se l’Atalanta gli fosse stata antipatica…); la scoperta di una talpa in Lega, una segretaria chiacchierona che spifferava troppe cose a Doni, Manfredini e Bettarini; l’intercettazione ambientale fra Santoni e Maurinho con l’amico di Doni che tira in ballo Buffon, Gattuso e Cannavaro, appioppando loro l’etichetta di “malati di scommesse”.

Naturalmente, a proposito dei tre azzurri non c’è nessun riscontro oggettivo, nessuna prova delle parole in libertà rivolte da uno scommettitore, poi arrestato sotto l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, ad un altro scommettitore. Ma, intanto, un altro colpo durissimo è stato assestato all’immagine  del calcio italiano.  Dei tre campioni del mondo 2006, soltanto uno continua a giocare in Nazionale, della quale è anche il capitano con 112 presenze, tante quante Zoff, l’uno e l’altro terzi nella classifica dei più presenti capeggiata proprio da Cannavaro (136 gare di cui 79 da capitano)..

E non è finita perchè il peggio deve ancora venire. La galleria degli orrori si annuncia sempre più affollata: ora tocca a Santoni e se tanto ci dà tanto, aspettiamoci nuove mazzate sulla passione di milioni di tifosi, sempre più sotto choc e sempre più nauseati da queste nefandezze.

Sarà il caso che Lega e Federcalcio si sveglino dal loro torpore e battano un colpo. Scommessopoli non può e non deve finire come Calciopoli, una grande occasione perduta per fare pulizia. Dal Palazzo ci diranno che la giustizia sportiva si muoverà non appena quella ordinaria le darà il via. Bravi. Ma in questi anni, riformare i campionati, ridurre il numero delle squadre in A e in B, azzerare tutti i club di Lega Pro e Serie D pieni di debiti e incapaci di pagare puntualmente gli stipendi, monitorare il mondo delle scommesse, eccetera eccetera a chi toccava? A Babbo Natale o ai giudici di Cremona? Oppure alla Lega e alla Federcalcio? 

Ha detto bene  stamane Prandelli: “Il rispetto delle regole di comportamento è essenziale perchè in Italia c’è un grande bisogno di credibilità”.

Conoscendo il ct galantuomo, è facile immaginare quanto grande sia la sua rabbia per le colate di fango che si riversano sul nostro calcio. La cui parte più sana sono e rimangono i tifosi, tramortiti da uno scandalo spaventoso. Tifosi come quelli di Bergamo ai quali l’ ex capitano ha detto che, in fondo,  taroccava le partite per riportare l’Atalanta in serie A.  Non gli basteranno cinquant’anni per cancellare questa vergogna.

Xavier Jacobelli

Direttore www.quotidiano.net