Si chiama @VespaBruno, si definisce «giornalista, scrive libri, ama l’arte, la musica, il vino e l’Italia». È cortese con tutti e sfodera una buona dose di umorismo nel rispondere ai suoi 2400 seguaci, a cui chiede anche consigli di stile («Suggerimenti per la cravatta? Sempre scura o anche qualche moderata frivolezza?»). Ecco a voi la versione hi-tech e social del conduttore di “Porta a Porta”, che da circa una settimana è approdato su Twitter.

Come mai questa decisione? Anche Bruno Vespa folgorato sulla via dei social network?
«A dire il vero i colleghi della redazione me lo suggerivano da tempo, ma io per pigrizia ho sempre nicchiato».

E poi che è successo?
«Il 29 gennaio scorso ero a Milano, avevo un appuntamento in Mondadori. Non lo sapeva nessuno. A un certo punto mi è arrivato l’sms del capoufficio stampa della Rai che mi scriveva: “Wikipedia ti ha allungato la vita, dice che sei morto oggi”. Sono andato a controllare ed era vero: per internet ero ufficialmente deceduto. È stato questo che mi ha spinto a iscrivermi a Twitter».

In poco tempo ha raccolto molti followers, come si rapporta con loro?
«Cerco di usare l’ironia. La gente ha una strana idea delle persone che vede in tv: pensa che siamo strani alieni che vivono su un altro pianeta. Twitter è democratico, qui io sono solo uno dei tanti. Superata la diffidenza iniziale, molti si sono dimostrati sorpresi dalla mia gentilezza e dal fatto che risponda personalmente».

Niente ufficio stampa, ma tutta farina del suo sacco quindi…
«Macché ufficio stampa! A uno che, ironicamente, mi ha chiesto come faccia a twittare mentre mi frego le mani, ho risposto: digito con il mignolo».

Insomma si diverte.
«Come ho scritto qualche giorno fa: “È strano. Parlo da anni a milioni di persone e per la prima volta con Twitter mi sento in una comunità tangibile”».

La seguono in molti, ma lei segue poche persone. Soprattutto nessun politico. Come mai?
«Mi sono avvicinato a questo mezzo da poco, magari in futuro allargherò la mia cerchia. E comunque non mi occorre seguire i politici».

Già quelli li vede e ospita ogni sera a “Porta a Porta”.

Daniela Laganà

(intervista pubblicata su Il Giorno – Il resto del Carlino – La Nazione venerdì 8 febbraio 2013)