Giordania, Petra ti entra nel cuore e nell’anima
Lawrence d’Arabia ha scritto che “Petra è il più bel luogo della terra non per le sue rovine, ma per i colori delle rocce, tutte rosse e nere con strisce verdi e azzurre, quasi dei piccoli corrugamenti, e per le forme delle sue pietre e guglie, e per la sua fantastica gola, in cui scorre l’acqua sorgiva. Di questo paesaggio ho letto una serie infinita di descrizioni che però non riescono assolutamente a darne un’idea conforme al vero e sono sicuro che nemmeno io vi riuscirei. Quindi tu non saprai mai che cosa sia la realtà di Petra, a meno che tu non ci venga di persona”.
La settimana scorsa ero a Petra - fra l'altro ho trovato un Paese estremamente sicuro e tranquillo ben lontano dalla guerra - e devo riconoscere che il sito archeologico è una meta da visitare almeno una volta nella vita. E’ talmente bella, talmente affascinante, talmente coinvolgente che colpisce il visitatore come una fucilata nello stomaco e lascia a bocca spalancata. Quando,alla fine di un canyon lungo circa un km fra rocce di arenaria rossa, rosa, gialla e altre 20 colori, modellate dal vento e dalla pioggia, si sbuca nella piazza del “Tesoro” , il tempio, il Knazneh di colore rosa antico verso mezzogiorno, rosso mattone al tramonto, un edificio costruito dai Nabatei che si staglia e disegna il paesaggio circostante, il turista dimentica tutto: la strada a piedi (al massimo si possono usare asini, cammelli o calesse) la fatica, il caldo. La grandiosità, la magnificenza del sito prende il cuore e toglie il fiato per l’emozione. Ma l’immenso edificio del Tesoro scavato nella pietra non è l’unico di questa Monument Valley Giordana: poco più avanti si incontrano le facciate di tombe gigantesche, monasteri e caverne dai mille colori che sicuramente hanno ispirato Missoni nell’ideazione di certi suoi tessuti. Petra è l’antica città dei Nabatei, popolo di cultura semitica che s’insediò nella zona arabica nordoccidentale poco meno di 3000 anni fa scavando, nel corso del tempo, nella nuda roccia, numerosi templi, monasteri, sepolcri e trasformando il sito in un’importante punto di raccordo per le rotte commerciali carovaniere della seta e delle spezie tra oriente ed occidente. Fino dall’antichità, Petra fu ammirata per la sua raffinata cultura, specialmente in epoca ellenistica, come pure per le sue architetture e per il complesso impressionante di opere d’ingegneria idraulica evidenti nella costruzione di dighe e nello scavo di canali.
Ma la visita al sito archeologico (50 dinari il biglietto d’ingresso) può avere un appendice molto affascinante, la“Petra by night”: si percorre lo stesso canyon illuminato da migliaia di candeline fino al Tesoro. Uno spettacolo indimenticabile che consiglio vivamente di non perdere.