Cavalcando (il successo di) un film.
In pausa pranzo mi sono scarpinata tutta la strada che separa l'ufficio dalla mega-libreria-ad-orario-continuato più vicina per contentare il mio pargolo, che nel bel mezzo della mattinata gli è venuto un trip bibliofilo e mi ha mandato un sms che recita: "Mi prendi un libro per favore? si intitola Matterhorn!".
Ora, lasciamo perdere il fatto che nel bel mezzo di un tema di italiano il caro pargolo trovi il tempo e il modo e la voglia di mandare un sms del genere; lasciamo stare che io gli abbia risposto "Guarda in mezzo ai libri di montagna quando sei a casa, ci deve essere qualcosa"; sorvoliamo stendendo pietosi veli sulla replica di Quello Che Faceva Il Tema (per completezza d'informazione: "No Ma', questo parla della guerra in Vietnam...") e veniamo al dunque: cioè un espositore nella suddetta libreria che mi ha reso estremamente felice.
Perché? ma ovviamente perché era pieno di libri di cavalli, anzi di più: era pieno di libri di cavalli per ragazzi.
Su in cima svettava una locandina di War Horse, il film da 6 premi Oscar che racconta la guerra vista con gli occhi di un cavallo e sotto, tutti insieme appassionatamente, un sacco di libri che vedono protagonisti cavalli, pony e puledrini. Io avrei anche messo una copia di Traveller, un altro gran bel libro sulla guerra e sugli uomini "scritto" da un cavallo - ma non siamo troppo pignoli, via.
E quindi sono contenta, perché magari dai mini lettori di oggi crescerà gente di cavalli domani: sono i sogni che sogniamo da piccoli a farci diventare grandi.
Però, santapaletta: non si mandano sms in orario di scuola, Frà!
p.s. Il Caro Pargolo mi informa or ora che il libro sul Vietnam si intitola Matterhorn perché gli americani, per un certo periodo di tempo, hanno chiamato col nome di montagne svizzere le "quote" (colline) disseminate nelle varie zone di operazione. Non so voi, ma io in effetti ero abbastanza curiosa di sapere che c'entrasse il Cervino col Vietnam.