Cavalli e altri amici

Cronache da bordo paddock – il puledro e il professore.

Caronte ci ha traghettato gli Inferi sin dentro casa (40° gradi all'ombra, quelli percepiti sono da girone degli assassini), in campagna non ho manco la forza di strigliare il mio vecchione e l'unica cosa possibile da fare in un pomeriggio come questo è starsene tranquillamente seduti a chiacchierare con Giancarlo. Le seggioline di plastica bianca sono lì all'ombra dei pioppi, guardiamo i cavalli nei loro paddock e chiacchieriamo tranquilli scacciando via qualche tafano con la mano, senza prendercela più di tanto per un inevitabile mozzico.

Per fortuna che c'è un filo d'aria e temperature a parte è sempre bello stare con Gianca: oramai sono quasi una trentina d'anni che lo conosco e ancora non ci siamo stancati di parlare di cavalli. Oggi ha messo nel recinto piccolo un puledro appena svezzato e il vecchio Johnny, doppio pony irlandese trentenne dall'intrepido passato sportivo e dal carattere decisamente dominante: ogni tanto il puledro si piglia delle libertà e stuzzica una volta di troppo Johnny Il Saggio, che reagisce girando allegramente la groppa e accennando una agile doppietta coi posteriori al petto dello scalmanato giovinastro.

Ma la accenna soltanto, non la fa mai partire e il puledrone piano piano gli si avvicina sempre con maggior garbo: non se la prende per quelle promesse di schiaffoni (che evidentemente sa ben meritati), e dopo una mezz'oretta ha la tipica espressione dello scolaro diligente e rispettoso, che non si sognerebbe mai di far arrabbiare l'amatissimo maestro.

"Era l'unica cosa da fare" mi dice Gianca, senza nemmeno che glielo domandassi "quel puledrino lì è buonissimo ma aveva preso troppa confidenza, ha un carattere molto esuberante e si era abituato a modi un po' troppo...travolgenti anche con le persone. L'ho messo con Johnny, così gli insegna le buone maniere: lui non ammette mancanze di rispetto, e ogni volta che il puledrone fa lo sciocco gli ricorda che non va bene, a modo suo. Hai visto? ha già imparato".

Caronte continua a soffiare l'inferno, ma che  importa? noi siamo qui che guardiamo i cavalli.

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