Cavalli e altri amici

Corollario Criollo.

Una delle cose belle che possono succedere scrivendo è parlare con qualcuno che ti ha letto e continuare il discorso.

Perché gli articoli sono solo piccole finestre che servono ad accennare un argomento ma rimane comunque, sempre, tanto da raccontare e nessun tema può davvero essere mai esaurito.

Mettete i Criollos, ad esempio: il 23 aprile scorso (giorno di San Giorgio, protettore dei cavalieri) ho chiamato Jorge Poggi per fargli gli auguri di buon onomastico e ringraziarlo dell'aiuto che mi aveva dato raccontandomi qualcosa sui cavalli del suo paese (è argentino) .  Lui da buon istruttore ne ha approfittato per correggermi (ho confuso la sua mamma con la sua nonna, saltando a piè pari una generazione tra lui e le sue radici indie) ma anche per dirmi che avevo fatto un buon lavoro di ricerca, sottolineando il fatto che Solanet aveva capito di dover salvare  il Criollo dalle influenze genetiche di cavalli molto più raffinati, importati regolarmente dall'Europa.

Ma dove sta il la ragione di questo preambolo? che gli è venuto in mente un dettaglio significativo, a questo proposito: nella zona vicina Buenos Aires i gauchos montano senza speroni, molto spesso. E sapete perché? perché il oro cavalli, più vicini al punto di sbarco di tutto quello che viene dall'Europa  sono mediamente molto più insanguati e quindi reattivi di quelli  puramente Criollos.

Quello che non riesco a spiegarmi invece è come mai io riesca ad essere così contenta ogni volta che aggiungo un sassolino del genere a quel po' di ghiaia che  fa da zavorra alla mia testolina svolazzante: ma ognuno ha le sue perversioni, santapaletta.

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