Cavalli e altri amici

4 novembre 1966, a Firenze.

Sono qui in Biblioteca che mi leggo un po' di cose e incappo in una storia di quelle che quando le leggi ti fa venire in mente che forse il genere umano non è poi tutto da buttare via: e del tutto casualmente (me ne sono accorta tornando a rileggerla, subito non avevo fatto caso alla coincidenza) è una cosa successa esattamente il 4 novembre di 47 anni fa.

Era il 1966, il giorno dell'alluvione di Firenze: che distrusse tante cose, fece nascere gli Angeli del Fango e uccise tra gli altri anche tre cavalli trottatori. Si chiamavano Grenoble, Grignolino e Maronea, vi copio da "Cavalli ai nastri" di Giorgio Compostino la loro storia: perché le tragedie sono tragedie, ma un po' meno insensate (forse) quando sul loro sfondo cupo si vede brillare qualcosa che sa di buono.

"...vi è infatti un altro personaggio che dobbiamo ricordare, Bruno Stocchi, proprietario di tre splendidi trottatori che ha visto sfumare in quella notte, con la morte dei suoi cavalli, tutte le sue speranze, tutto il suo patrimonio. Bruno Stocchi è un uomo che non sapeva rassegnarsi alle logorazioni di un triste destino. Dopo essere stato messo di fronte a quella sua personale tragedia, passava le sue giornate all'ippodromo ubriacandosi di lavoro: puliva, lucidava, rassettava i boxes che non gli servivano più, piangendo mentre indicava i segni delle zampate e dei denti contro le porte, le pareti, ultima testimonianza di vita dei suoi cavalli prima di cedere alla morte. E quei segni larghi e profondi dentro il vecchio legno tarlato ancora oggi anno provare una profonda commozione dandoci l'idea di una morte tragica fra quelle pareti divenute una prigione.

4 novembre 1966.

Stocchi era arrivato per ultimo all'ippodromo, quando l'acqua era già troppo alta per lui ch enon sapeva nuotare eppur sentiva quel nitrito acuto, lacerante, dei cavalli giungergli al cuore.

Aveva cercato affannosamente qualche cosa, come una zattera da lanciare, un salvagente della disperaizone che potesse compiere il miracolo ma non aveva trovato di meglio che una balla di paglia ben presto inzuppatasi. Allora si era aggrappato disperatamente ad una cancellata per non affondare e lì, a pochi metri dai suoi trottatori, aveva vissuto attimo per attimo la loro agonia, fin quando la morte era venuta a prendersi l'ultimo.

Stocchi ora è là sulle gradinate e piange.

Forse c'è anche un Paradiso per questi cavalli e di là Grenoble, Grignolino e Maronea guarderanno stupiti all'amore che il loro padrone nutriva per essi".

Certo che leggere casualmente il 4 di novembre qualcosa che riguarda proprio un 4 di novembre di tanti anni fa è davvero una botta di fortuna....vabbè, mi sa che oggi posso anche avanzare di comprare biglietti della lotteria o puntare alle corse: la mia dose quotidiana di Dea Bendata credo di averla già avuta!

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