Sono relativamente scarse le probabilità che il virus Ebola si propaghi all’Italia dall’Africa occidentale, dove ha causato oltre 700 vittime. Lo assicurano i tecnici del Ministero della Salute, spiegando che i servizi sanitari italiani sono pronti a ogni eventualità per contenere la diffusione del morbo, e non sono previste restrizioni nei movimenti internazionali.

Secondo gli esperti della Simit, Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali, c’è forse da preoccuparsi più della sars  e della tbc che non di ebola. E comunque i turisti facciano attenzione, sopratutto nei viaggi fuori dal continente europeo. Zanzare, acque stagnanti, animali selvatici e contatti sessuali non protetti sono i principali canali di trasmissione per malattie infettive durante le prossime settimane.

«Per quanto riguarda ebola, il rischio di infezione durante i viaggi è considerato molto basso – spiega il Prof. Antonio Chirianni – a patto di seguire alcune precauzioni: evitare il contatto con malati e i loro fluidi corporei, oltre alle altre semplici e generiche precauzioni sempre consigliate in caso di viaggi nell’Africa Sub-sahariana quali ad esempio, evitare contatti stretti con animali selvatici (vivi o morti), evitare di consumare quelle carni, lavare e sbucciare frutta e verdura prima del consumo, lavarsi frequentemente le mani».

Anche lo scienziato che ha contribuito a scoprire il virus ebola, Peter Piot, ritiene improbabile che l’epidemia scoppiata in Africa occidentale si propaghi all’Europa. Per il professore belga, che ora si è stabilito in Gran Bretagna, è però necessario che siano sperimentati i vaccini sulle persone contagiate in modo da difenderci da eventuali recrudescenze in futuro. Il terrore di Ebola, il virus per il quale al momento non esistono cure in grado di debellarlo, ha spinto numerose organizzazioni di volontariato a lasciare i paesi più colpiti dall’infezione, Guinea, Liberia e Sierra Leone.

Da quando ha fatto la sua comparsa, nel marzo scorso, ebola ha contagiato 1.201 persone e causato 672 vittime (dati Oms). Medici Senza Frontiere ha affermato da parte sua che la crisi è senza precedenti, assolutamente fuori controllo. Il personale delle dogane è in allerta. Un dirigente del sindacato servizi di immigrazione britannico ha dichiarato che molti uffici di frontiera non sono pronti a gestire sotto il profilo igienico sanitario l’arrivo di un viaggiatore eventualmente contagiato dal virus Ebola. Diversamente il Kenya e l’Etiopia, che contano due dei più importanti scali aeroportuali d’Africa, hanno annunciato di aver rafforzato le misure per evitare che il virus si diffonda sul loro territorio.

Incubazione da una a tre settimane, ebola si manifesta con febbre alta, nausea, vomito, diarrea ed emorragie. Gli specialisti raccomandano di chiedere assistenza ai primi sospetti. Sapone, candeggina, luce solare o asciugatura uccidono facilmente il virus.

Alessandro Malpelo – QN Quotidiano Nazionale – IL GIORNO – il Resto del Carlino – LA NAZIONE