Il siero somministrato ai due americani contagiati da Ebola, ormai guariti e dimessi dall’ospedale di Atlanta, si chiama ZMapp ed è prodotto negli Stati Uniti dalla Mapp Biopharmaceutical. Si tratta di un anticorpo monoclonale, un prodotto evoluto della tecnologia farmaceutica. L’antidoto (non ancora verificato su grandi numeri, e concesso come cura per pochi pazienti che non avrebbero alternative) è in buona sostanza un concentrato di proteine, prodotte dal sistema immunitario di organismi viventi (uomo e animali).

Circolando nel sangue, questi composti si comportano come commando antiterrorismo, in grado di individuare – fermare e neutralizzare i veri nemici della salute, virus e batteri, e anche i tumori. Gli anticorpi appartengono alla grande famiglia delle difese naturali, ma non sempre le nostre sentinelle sono in grado di svegliarsi e mettersi in marcia perché i virus-killer sono abili a mimetizzarsi, colpiscono e scappano via. Per questo sono stati messi a punto i vaccini, validi come profilassi e quando c’è il tempo di organizzare una protezione, mentre i sieri vanno impiegati in situazioni di emergenza, ad esempio come salvavita dopo un morso velenoso di serpente.

In particolare lo ZMapp è una combinazione di tre cloni, tre linee di anticorpi identici moltiplicati al fine di andare tutti a colpire un bersaglio molto preciso. Per produrre questi cloni sono stati utilizzati topolini da laboratorio esposti a frammenti di Ebola. Gli anticorpi, i proiettili, vengono poi raccolti e umanizzati, cioè addomesticati con tecniche ricombinanti per avvicinarli il più possibile, nell’aspetto molecolare, alla fisiologia umana. La linea di fabbricazione è più complessa in quanto, per ottenere grandi quantità di questo siero, che dovrà impedire la diffusione dell’infezione, si utilizza la pianta del tabacco. Proprio così, una speciale coltivazione di tabacco viene infettata tramite un batterio-taxista, ed è in grado di produrre quantità maggiori di questo anticorpo monoclonale.

Iniettato 9 giorni dopo il contagio, in un paziente affetto da febbre emorragica letale, il siero ha avuto comunque un effetto miracoloso, in termini di velocità ed efficacia curativa. Siamo però ancora allo stadio sperimentale, i test devono proseguire per verificare che l’efficacia si accompagni ad assenza di effetti collaterali. La Food and Drug Administration statunitense (FDA) ha comunque concesso ZMapp, e un altro medicinale noto come TKM-Ebola, per uso compassionevole, cioè da impiegare nei casi in cui non c’è alternativa, in soggetti che altrimenti non potrebbero sopravvivere.

Alessandro Malpelo – QN Quotidiano Nazionale – IL GIORNO – il Resto del Carlino – LA NAZIONE