Le punture d’insetto sono all’ordine del giorno. Non solo zanzare, ma anche tafani (mosconi) e imenotteri, ossia api, vespe e calabroni. Ogni luogo ha le sue insidie (spiaggia, campagna o città). «Chi chi si reca in viaggio ed è sensibile alle punture d’insetto deve munirsi di un kit di emergenza, inclusa l’adrenalina iniettabile» avverte il Prof. Giorgio Walter Canonica, presidente della SIAAIC Società italiana di allergologia, asma e immunologia clinica. «In vacanza le gite sono frequenti e in caso di reazioni allergiche gravi bisogna avere a portata di mano i mezzi per contrastarle anche in luoghi isolati. Ovviamente non bisogna abbassare la guardia anche per gli asmatici: sempre avere con se il broncodilatatore da usare in caso di attacco acuto». Ci sono poi rimedi per tutti, gel e medicinali di automedicazione, che si prendono in farmacia senza ricetta. La suscettibilità al dolore dopo punture di insetto varia da una persona all’altra.

Nel caso delle api, come regola, provare a togliere il pungiglione con una pinzetta disinfettata con alcol. Poi acqua ossigenata e una fetta di pomodoro, volendo, come rimedio estemporaneo, che dà sollievo e riduce il rossore. Se ad attaccare sono calabroni e vespe: pulire la zona colpita con acqua e sapone, disinfettarla con ammoniaca. Strofinare sulla parte una compressa di aspirina. Complicazioni Se si formano pomfi anche sul viso, forse è il caso di prendere l’antistaminico. Chiedere sempre quando possibile il consiglio del medico.

Se a pungere è stato un tafano, disinfettare con acqua e alcol, rinfrescare con cubetti di ghiaccio dentro un panno umido. Se la ferita del tafano non rimargina, chiedere in farmacia una crema con cortisone e antibiotico. Anche le zecche attaccano: non toccare l’insetto, ma estrarlo con la pinzetta. Lavare bene e disinfettare la zona interessata. Se si forma un alone rosso, con febbre e noduli ingrossati, potrebbe esserci un’infezione da curare, rivolgersi ai sanitari senza esitazioni.

Zanzara tigre

Gli insetti sono sempre più fastidiosi e si moltiplicano, complice una stagione che intreccia (pochi) giorni di caldo a scrosci violenti. Vespe che fanno il nido sotto la finestra della camera da letto (bisogna agire di notte con un insetticida). Api che pungono durante una passeggiata nei boschi. Per non parlare delle zanzare, stimolate dall’alternanza di piogge e sole, e conseguente ristagno di acque. Numerose città sono vittime di infestazione di zanzare del gruppo Culex pipiens (zanzara comune) e di alcune specie di Aedes, fra cui Aedes albopictus, quella che attacca anche di giorno, chiamata zanzare tigre, contro cui sono necessarie campagne di disinfestazione. Ma cosa devono fare i cittadini per prevenire la proliferazione malsana? Le zanzariere e i repellenti, gli emollienti quando ormai la puntura è arrivata, la bonifica ambientale per limitare la diffusione. «La manutenzione della proprietà privata deve essere una responsabilità di cui si devono fare carico i cittadini» spiega Dino Gramellini, direttore Tecnico di Anticimex.

Piretro

Altri insetti fastidiosi per i loro attacchi molesti sono i Ditteri, un ordine di insetti di cui fanno parte i Tafani. A volte le loro punture sono molto aggressive e dolorose provocando reazioni emotive, spavento, fino a causare nausea, vomito, fatica a riprendersi e a respirare, nonché reazioni allergiche. In questi casi occorre chiedere aiuto senza esitare e comunicare bene l’accaduto a chi ci soccorre. Per evitare contatti sgradevoli meglio coprirsi bene, attenti anche quando viaggiamo, gli insetti possono entrare nelle auto con finestrini abbassati o nei capi di abbigliamento per chi procede in moto o sugli scooter. Meno del 5% dei soggetti che hanno presentato una reazione locale estesa a puntura da imenotteri svilupperà una reazione generalizzata a una successiva puntura, il 50-65% dei soggetti che hanno avuto una reazione generalizzata rischia di sviluppare invece una reazione analoga o più grave. Mediante la diagnostica con allergeni molecolari è possibile fare una diagnosi precisa dell’insetto responsabile della reazione allergica (anafilassi) permettendo di impostare una corretta terapia.

Bonifica

Per impedire alle larve di zanzara di svilupparsi si devono adottare alcuni accorgimenti pratici contro i ristagni d’acqua, luogo privilegiato da questi insetti per depositare le uova, trattandoli anche con prodotti appositi. Per proteggersi dalle zanzare, molti comuni hanno installato dei rifugi per pipistrelli: naturali nemici delle zanzare, con l’obiettivo di aumentarne la diffusione. Anche gli uccelli, come i rondoni, sono voraci di insetti. Le soluzioni ecologiche si rivelano però meno efficaci contro la zanzara tigre, dal momento che questa ci dà il tormento di giorno e il pipistrello è un predatore notturno. Ma le abitazioni con giardini o aree verdi in genere possono essere protette grazie a soluzioni tecnologiche, come luci gialle per la sera, una lunghezza d’onda che disorienta le zanzare, le trappole elettroniche, le piastrine, i classici bracieri e soluzioni che prevedono una combustione con emissione di un filo di fumo. Di efficacia variabile le sorgenti di ultrasuoni. Si possono adottare inoltre sistemi di disinfestazione automatica che permettono di poter programmare giorni e orari di intervento.

Reazioni allergiche

All’Istituto Scientifico di Pavia della Fondazione Salvatore Maugeri è attivo, l’ambulatorio per allergia a veleno da Imenotteri: «In questa struttura — afferma Carlo Biale, medico responsabile — effettuiamo tutti i test cutanei e di laboratorio per accertare l’esistenza di un’allergia a imenotteri. Nei soggetti con diagnosi confermata il vaccino (immunoterapia specifica) è l’unico trattamento in grado di garantire una protezione completa: è infatti protettivo nel 95-98% dei casi trattati e consiste nell’iniezione sottocutanea di dosi che stimolano meccanismi protettivi se si verificano ulteriori punture». Una volta raggiunta la dose di mantenimento, la terapia deve essere continuata con iniezioni a intervalli crescenti (da 4 a 6 settimane) per almeno 5 anni. Un soggetto che dopo una puntura di imenottero manifesta una reazione mai avuta in precedenza deve recarsi subito al Pronto Soccorso più vicino, soprattutto in presenza di sintomi gravi e generalizzati come gonfiori o difficoltà a respirare.

 

Pubblicato da Alessandro Malpelo su QN Quotidiano Nazionale – IL GIORNO – il Resto del Carlino – LA NAZIONE