Aids, più di trenta anni fa veniva identificato il virus responsabile. Oggi si celebra la giornata mondiale per la lotta alla malattia. Si stima che la fascia d’età più colpita vada dai 15 ai 29 anni (l’80% non usa il preservativo – dati SIC Società italiana della contraccezione) mentre la via di trasmissione principale rimane quella dei rapporti sessuali non protetti. Anche i giovanissimi sono coinvolti nel problema. All’ospedale Meyer di Firenze prende il via un progetto per migliorare la vita dei bambini e degli adolescenti che convivono con l’infezione da Hiv, in modo da incrementare l’efficacia dei farmaci antiretrovirali. A Roma, all’ospedale pediatrico Bambino Gesù, sono stati indetti, nella ricorrenza, test anonimi e consulenze gratuite.

La battaglia non è finita, nessuno si illuda, ha affermato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, non solo si continua a diffondere il virus, ma c’è chi arriva in ospedale quando la malattia è conclamata (il 70% ignora di essere sieropositivo). Occorre insistere sulla necessità di fare le analisi, soprattutto nei riguardi delle persone che hanno comportamenti a rischio e che non si controllano.

I contagi da virus hiv vanno avanti al ritmo di 3500-4000 nuovi casi l’anno, ricorda la Simit (Società italiana di malattie infettive). Ed è allarme per il moltiplicarsi di infezioni sessualmente trasmesse concomitanti, come la sifilide. Un migrante con HIV su 5 si ammala in Italia. Medici senza frontiere da parte sua avverte che, nel mondo, più della metà delle persone affette non ha accesso alle cure.

Sul fronte farmaceutico, le terapie per sbarrare la strada all’Aids sono più efficaci. La Commissione Europea ha concesso l’autorizzazione all’immissione in commercio della TAF di Gilead (combinazione di elvitegravir, cobicistat, emtricitabina e tenofovir ALAFENAMIDE in regime di singola compressa). Andrea Antinori, primario dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, dice che il nuovo farmaco presenta elevata potenza antivirale e minore tossicità a carico del rene e della struttura scheletrica, enormi vantaggi.

I programmi di screening anti-cancro vanno considerati cruciali, la salute della persona va tutelata nel suo insieme. Questo l’appello lanciato dal professor Umberto Tirelli, Direttore del Dipartimento di Oncologia Medica dell’Istituto Nazionale Tumori di Aviano (Pordenone). Grazie ai progressi della ricerca gli HIV positivi sono sempre più anziani – afferma il clinico – e in questa particolare categoria di malati registriamo un aumento di patologie oncologiche legate all’invecchiamento tra cui cancro a fegato, prostata, polmone e colon. Sono invece in calo i tumori associati al deficit immunitario, come linfomi o Kaposi.

La scommessa che dobbiamo riuscire a vincere è fare in modo che i giovani non si ammalino, e aumentare il numero di diagnosi precoci.

Alessandro Malpelo, QN Quotidiano Nazionale