Vincenzo Zanardo, pediatra, neonatologo universitario, primario al Policlinico di Abano Terme, ha promosso campagne per prevenire la depressione post partum

PROFESSOR Zanardo, come si manifesta la depressione nelle donne che hanno partorito?

«C’è un’espressione molto dolce che rende l’idea, gli specialisti parlano di lacrime nel latte. Il manuale più accreditato (DSM-5) dice che la sofferenza inizia già in gravidanza e si aggrava dopo la maternità».

Che cosa prova un medico leggendo notizie di drammi come quello di Viterbo?

«Una sensazione di pugno allo stomaco. Ci siamo preoccupati di visitare bene il bambino, ci siamo concentrati sul piccolo, e forse si è sottovalutato il benessere della mamma. Non ci siamo accorti delle lacrime materne, dei segnali di disagio».

Quante giovani madri vanno in depressione?

«Fino a un 30 per cento possono presentare un disinteresse, noi diciamo un calo nel piacere, ansia e abbassamento del tono dell’umore. Una donna su 50.000, invece, manifesta la rara tendenza al suicidio o all’infanticidio. Ci sono fattori di rischio riconosciuti che i problemi economici, svantaggi socioculturali».

Che possono fare l’ostetrica, l’infermiera, il pediatra o i familiari per scongiurare il peggio?

«Innanzitutto non banalizzare i sintomi, secondariamente cercare di condividere l’emotività della mamma, provare a invertire la negatività dei suoi pensieri. La gravidanza si definisce stato interessante, ma l’evento nascita, così esaltante, può diventare un fattore di stress. Purtroppo il problema psicologico della donna difficilmente viene riconosciuto».

Come individuare allora la depressione?

«Le linee guida raccomandano ai reparti di sottoporre le mamme, prima della dimissione, a un semplice test, l’Edinburgh Postnatal Depression Scale».

E come vi regolate con le donne a rischio?

«Nei casi estremi si informano subito i parenti e i servizi sociali. Che cosa dovranno fare? Sorvegliare le lacrime nel latte, asciugarle. Se ci sono sintomi pericolosi indirizzare le pazienti al neuropsichiatra, che ha gli strumenti e i farmaci giusti per curarle e seguirle».

Pubblicato su QN Quotidiano Nazionale il 23 maggio 2016