«Da gennaio il morbillo ha triplicato la sua incidenza in Italia». L’allarme è stato lanciato dal Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che ieri ha parlato di 700 casi segnalati da inizio anno, +230 per cento rispetto all’anno scorso. «L’incremento è conseguenza della scarsa adesione alle vaccinazioni, troppi ancora i genitori che non sottopongono i figli alla profilassi raccomandata».

Il fenomeno emerge in maniera più marcata in Piemonte, Lazio, Lombardia e Toscana. Più della metà dei contagi si sono registrati nella fascia di età 15-39 anni. E COSÌ l’agente infettivo che si credeva debellato torna a fare paura. Ma cosa rischiano bambini, adulti e adolescenti?

La malattia provoca un febbrone e copre la pelle di macchie simili alla rosolia e alla scarlattina. I più sfortunati riportano invalidità permanenti, in casi eccezionali rischiano la vita. «Le complicazioni – ricorda Gianni Rezza, infettivologo presso l’Istituto Superiore di Sanità – sono dovute alle sovrapposizioni batteriche: otite media, laringite, diarrea, polmonite, encefaliti. Registriamo anche purtroppo un numero esiti infausti, tra i 30 e i 100 decessi ogni 100mila soggetti colpiti». Secondo i tecnici il morbillo continua a circolare indisturbato a causa della presenza di sacche di popolazione suscettibile, non vaccinata o che non ha completato il ciclo vaccinale a due dosi. Questo è dovuto in gran parte ai genitori che rifiutano la vaccinazione, nonostante le evidenze scientifiche e in barba ai provvedimenti di alcune amministrazioni locali che puntano a incrementare la protezione.

«Il piano di eliminazione del morbillo è partito nel 2005 – ha aggiunto il ministro Lorenzin – e la vaccinazione contro il morbillo è tra quelle fortemente raccomandate e gratuite. Nel 2015 la copertura contro il morbillo nei bambini a 24 mesi è stata dell’85,3% (con il valore più basso pari al 68% registrato nella provincia autonoma di Bolzano e quello più alto in Lombardia con il 92,3%), ancora lontana dal 95% che è il valore soglia necessario ad arrestare la circolazione del virus nella popolazione». Indispensabile, per il ministero, applicare subito il piano vaccini, intervenire a tutti i livelli, da parte delle istituzioni e degli operatori sanitari, per rendere questa vaccinazione fruibile, aumentando le adesioni. Analogamente le amministrazioni regionali e delle aziende sanitarie, così come pediatri e medici di medicina generale devono fare la loro parte, per il ministero, con un’azione di sensibilizzazione nei loro contatti quotidiani.

L’epidemia di ritorno sveglia anche il mondo della politica. In particolare, tra i primi a commentare, c’è l’ex premier Matteo Renzi. «Avete visto i dati del ministero della Salute sul morbillo? Pazzeschi – scrive su Facebook – lo dico da genitore prima che da politico: sui vaccini non si scherza. Basta polemiche, prendiamo sul serio la scienza. E mettiamo al centro la salute dei nostri figli, non la propaganda». È di questi giorni un libro bianco a sostegno delle vaccinazioni della Società italiana di farmacologia realizzata con varie sigle (pediatri Fimp e Sip, igienisti, medici di medicina generale Fimmg, ordine dei medici e dei farmacisti di Bologna, Istituto superiore di sanità) nel quale si ricordano malattie pressoché debellate: polio, difterite, tetano, e altre per le quali è necessario non abbassare mai la guardia: pertosse, morbillo, rosolia, parotite.

Alessandro Malpelo,

Pubblicato su QN Quotidiano Nazionale del 17 marzo 2017

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