GLI ORDINI cercano di tenere a freno i medici che seminano illusioni; ma fanno quello che possono.
I ciarlatani vengono convocati, alcuni subiscono un procedimento disciplinare, pochi vengono sospesi, conti sulle dita di una mano quelli che arrivano alla radiazione. Dalla prima denuncia al richiamo possono passare decenni, e le sanzioni alla fine lasciano il tempo che trovano. Secondo un blog accreditato, la teoria di Hamer è costellata di lutti, 300 casi clinici di persone defunte che avevano abbracciato le tesi del santone tedesco rinunciando alla chemioterapia che offriva un margine statisticamente certo di riuscita. La sentenza di Torino dice che il medico che cura il malato con filosofie strampalate e ne causa la morte risponde di omicidio.
La paziente non era contraria alla medicina tradizionale, ma prendeva sul serio quello che le diceva il medico. E qui il tema riguarda la libertà o meno di curarsi, ha scritto lo psichiatra Meluzzi, la paziente era consapevole del rischio che si assumeva e non è stata plagiata. Ma il punto è che la dottoressa l’avrebbe assecondata. Qualunque sia la chiave di lettura, chi soffre per una malattia grave perde la bussola e può farsi male da solo.

MA CHI INDOSSA il camice bianco deve ponderare ogni prescrizione, pesare ogni singola parola, non può assecondare o peggio illudere. Perché il miraggio fa danni. L’abbiamo visto con malattie le più diverse, viaggi della speranza per curare all’estero la sclerosi multipla o il Parkinson, sieri esotici come pozioni magiche anticancro, massaggi per l’Alzheimer, acqua fresca nelle psicosi e nella sterilità. Le cure moderne nel cancro si chiamano immunoterapia e anticorpi monoclonali. Significativa la decisione del tribunale che non ha disposto di sospendere dall’esercizio professionale la dottoressa condannata. Ora tocca all’organo di autogoverno dei medici dare il responso sul piano deontologico.