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Ceftazidima avibactam antibiotico efficace contro batteri resistenti

Metti da una parte la resistenza agli antibiotici, dall’altra le infezioni più ostinate. C’è bisogno di nuovi farmaci efficaci verso i batteri Gram-negativi. Una risposta importante si chiama ceftazidima/avibactam (nome proprio Zavicefta). Il nuovo antibiotico, acquisito da Pfizer nel 2016, ora disponibile in regime di rimborsabilità e impiegato in ambito ospedaliero, in chirurgia e nei trapianti, nei pazienti immunodepressi o anziani defedati, è stato ampiamente collaudato. È costituito da una cefalosporina di III generazione da tempo in commercio e da un nuovo inibitore della beta-lattamasi non beta-lattamico, questa la novità, in quanto capace di inibire un’ampia gamma di beta-lattamasi, capace di debellare una più ampia gamma di batteri della famiglia Enterobacteriaceae, la Klebsiella resistente ai carbapenemi, e Pseudomonas aeruginosa.

Ceftazidima avibactam è indicato per il trattamento degli adulti con infezioni complicate intra-addominali, urinarie, pielonefrite compresa, polmonite da nosocomio. Per la prima volta EMA riconosce una indicazione così ampia a un antibiotico moderno. Le infezioni acquisite in ospedale rappresentano una delle principali cause di morte e di aumento della morbilità tra i pazienti ricoverati oltre che conseguente rialzo di costi evitabili.

In Italia, secondo i dati della Società Italiana di Malattie Infettive, sono stati registrati circa 7.000 esiti infausti in ospedale dovuti a infezioni contratte durante la degenza, che rappresentano quasi l’8% del totale dei ricoverati. Circa il 16% delle infezioni nosocomiali è causata da batteri resistenti.

In Europa ogni anno si verificano 4 milioni di infezioni da germi antibiotico-resistenti che causano una spesa di circa 1,5 miliardi di euro l’anno; negli Stati Uniti sono 2 milioni i soggetti colpiti da infezioni batteriche resistenti agli antibiotici, con costi che superano i 20 milioni di euro l’anno. In Italia la resistenza agli antibiotici è tra le più elevate d’Europa, ben al di sopra della media europea. Ogni anno nel nostro Paese dal 7% al 10% dei pazienti ospedalizzati viene colpito da un’infezione batterica multiresistente.
Alessandro Malpelo, QN Quotidiano Nazionale

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