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Tumori, l’Unione Europea e gli screening. Appello di All.Can

Investire sulla prevenzione dei tumori è essenziale per abbattere la mortalità legata a queste, e garantire la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale. Ecco perché è venuto il momento di allineare l'Italia alla nuova raccomandazione europea sugli screening oncologici. Istituzioni, clinici, pazienti e industrie possono compiere passi significativi, coordinandosi tra loro, per un futuro libero dal cancro. Questo è quanto emerso in occasione di un incontro in Senato promosso da All.Can.

 

L'importanza della prevenzione nella lotta ai tumori è un tema cruciale per la sostenibilità. All.Can, una coalizione composta da pazienti, clinici, esperti sanitari e industria, ha lanciato un appello alle istituzioni per investire maggiormente nella prevenzione, in linea con la nuova Raccomandazione europea sugli screening oncologici adottata dal Consiglio dell'Unione Europea.

 

Statistiche

L'anno scorso in Italia sono stati diagnosticati oltre 390.000 nuovi casi di tumore, con una maggiore incidenza di cancro della mammella (55.700 nuove diagnosi), colon-retto (48.100), polmone (43.900), prostata (40.500). Nonostante i progressi nella ricerca sul cancro, e l'elevato livello di assistenza raggiunto, la diagnosi precoce resta un fattore decisivo per ridurre significativamente l'incidenza dei tumori invasivi.

 

Tumori femminili

In questo contesto, la nuova Raccomandazione europea è di fondamentale importanza perché oltre a confermare la necessità di estendere il più possibile gli screening esistenti per i tumori della mammella, della cervice uterina e del colon-retto, va oltre, esortando programmi di screening strutturati per il carcinoma prostatico, polmonare e per il tumore dello stomaco.

 

Prostata

Paolo Bonaretti, portavoce di All.Can Italia, sottolinea che le campagne di screening associate a programmi specifici di stratificazione del rischio della popolazione sono interventi di sanità pubblica di estrema rilevanza. Il riconoscimento precoce di una patologia offre maggiori possibilità di accedere a cure tempestive, mirate e, in molti casi, definitive. Inoltre, la recente Raccomandazione europea pone una speciale attenzione sullo screening del tumore prostatico, che rappresenta un passo avanti nella prevenzione di questa forma di cancro.

 

A tal proposito, la Fondazione Pro Ets, con il patrocinio di Agenas, sta per avviare uno studio clinico pilota su un ampio campione di soggetti con familiarità per il cancro della prostata. Questo permetterà di approfondire le conoscenze su questa patologia e migliorare le strategie di screening e prevenzione.

 

Polmone

Nel caso del tumore del polmone, con 34.000 decessi registrati ogni anno, di cui il 60% riguarda i forti fumatori, si rende necessario un sforzo ulteriore. Francesco De Lorenzo presidente Favo (Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia) sottolinea che dal 2021 è attivo il programma sperimentale della Rete italiana screening polmonare (RISP), finanziato dal Governo con l'obiettivo di ridurre del 40-50% la mortalità per tumore del polmone. Attualmente, la Rete coinvolge 18 Centri che hanno già arruolato l'85% dei soggetti eleggibili allo screening, tra cui oltre 6000 forti fumatori. La Rete sta dimostrando di funzionare molto bene, e si auspica che possa diventare una struttura permanente, anche grazie all'impiego di fondi europei.

 

Mammografie

Infine, c'è la richiesta di rilanciare lo screening mammografico, abbassando l'età di invito e utilizzando modalità di comunicazione più adeguate all'epoca digitale. Ciò contribuirebbe a identificare precocemente i tumori al seno, consentendo un intervento rapido ed efficace per migliorare le prospettive di guarigione.

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