Congresso neurologia, le novità dall’Alzheimer all’emicrania
Numerose novità stanno emergendo congresso della Società Italiana di Neurologia, a Napoli. I numeri sono eloquenti: oltre 6 milioni di persone soffrono di emicrania, un milione di pazienti affetti da Alzheimer, 400mila con Parkinson, 90mila con sclerosi multipla e 500mila con epilessia.
Alzheimer
Una delle malattie in cui si stanno facendo passi avanti, nonostante le delusioni che hanno accompagnato le bocciature di farmaci sviluppati per rimuovere i depositi di amiloide nel cervello, è l'Alzheimer, i trattamenti puntano a rallentare la progressione della malattia, e al momento sono indicati a pazienti con malattia in fase iniziale a basso rischio di effetti collaterali. “La ricerca – commenta Alessandro Padovani, professore all’Università di Brescia - si sta concentrando anche nello sviluppo di marcatori che consentano di identificare i pazienti che potrebbero beneficiare di tali trattamenti. Presto saranno disponibili marcatori plasmatici che, insieme ai dati di genomica e metabolomica, potranno definire meglio il rischio di malattia. Ciò sarà fondamentale se i farmaci biologici contro l’amiloide risulteranno in grado di garantire un significativo beneficio sulla progressione di malattia”. A seconda delle condizioni generali del paziente, si potrà così decidere se per una diagnosi certa, oltre alla risonanza magnetica cerebrale, sono da effettuare anche altre indagini più invasive o costose come l’esame del liquor e la Pet Amiloide.
Stanno intanto emergendo maggiori evidenze secondo cui il controllo di diversi fattori ridurrebbe il rischio Alzheimer. Non solo scolarità, isolamento, attività fisica, dieta, inquinamento ambientale, ma anche fattori di rischio cardiovascolare, incluso diabete, ipertensione arteriosa, obesità e sempre più importante appare il ruolo protettivo di un adeguato e tempestivo trattamento dei disturbi del sonno e della depressione.
Parkinson
Nel caso del Parkinson, la scoperta della proteina alfa-sinucleina ha rappresentato una svolta. Si stanno studiando anticorpi monoclonali per bloccare questa proteina e interrompere i processi di neurodegenerazione che caratterizzano la malattia. “In questo disturbo del movimento – sottolinea Alfredo Berardelli, presidente dei neurologi italiani - la diagnosi precoce è fondamentale ma è ancora basata su criteri puramente clinici, ma la scoperta dell’alfa sinucleina ha aperto la strada all’identificazione di questa proteina mutata in vari distretti quali la cute, il sangue, il liquido cefalorachiano e la saliva come possibile marcatore biologico. La saliva offre grandi potenzialità per il futuro ed è dimostrato che le alterazioni dell’alfa-sinucleina salivare si correlano con lo stato clinico del paziente affetto dalla malattia”.
Sclerosi multipla
Negli ultimi anni è cambiato l'atteggiamento nei confronti della terapia per la sclerosi multipla, si punta a prendere di petto la malattia all'esordio, con farmaci a più alta efficacia come i monoclonali. Questo permette alla maggior parte dei pazienti trattati di rimanere clinicamente stabili con un ottimo profilo di sicurezza, assicura Claudio Gasperini (San Camillo Forlanini di Roma), la terapia d'induzione punta a prevenire il danno e la disabilità. Oggi, la sclerosi multipla è vista come un continuum in cui la componente infiammatoria e degenerativa si presentano fin dall'inizio, per questo si interviene tempestivamente con farmaci ad alta efficacia sui processi neurodegenerativi.
Emicrania
Per quanto riguarda l'emicrania, i farmaci per eliminare gli attacchi dolorosi ci sono già. La somministrazione a cadenza mensile o quindicinale sottocute è stata in grado di ridurre o eliminare completamente le crisi. “Per quanto anche l’uso della tossina botulinica si sia dimostrato assai efficace nella prevenzione dell’emicrania cronica – precisa Gioacchino Tedeschi, presidente del congresso di Napoli - queste nuove molecole sono capaci, in tempi brevi, di dimezzare il numero di giorni di emicrania in circa il 70% dei pazienti fino ad arrivare, in una piccola percentuale di pazienti, alla completa scomparsa degli episodi emicranici”.
Epilessie
È importante notare che i passi avanti si stanno registrando anche in molti altri campi della neurologia, come nel campo delle epilessie, che sicuramente affronteremo più avanti, quando l'impiego dei monoclonali entrerà stabilmente nella pratica clinica.