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Osteoporosi, attività fisica e dieta ritardano la fragilità ossea

Osteoporosi: quasi cinque milioni di italiani sopra i sessant'anni hanno problemi di fragilità ossea e sono esposti al rischio fratture. L'emergenza Covid-19 ha reso più difficoltoso il dialogo con il medico, ma l'informazione, la prevenzione, l'aderenza alla terapia, sono in grado di fare la differenza e aiutano a rallentare l'indebolimento dell'apparato locomotore nel suo insieme: legamenti, ossa, muscoli e articolazioni. Attività fisica, dieta e visite periodiche aiutano a stare in forma mantenendo un buon grado di autonomia. Concetti che ritroviamo nella nuova edizione della campagna "Fai vincere le tue ossa" rivolta in particolare alle donne negli anni della maturità, e a tutte quelle che intendono preparare una riserva minerale che sarà utile dopo la menopausa.

Dopo il lancio e il successo della prima fase, la campagna riparte con il volto di Loretta Goggi, testimonial e interprete dello spot, filo conduttore dell'iniziativa. Inoltre, è stato attivato un servizio di informazione attraverso il Numero verde 800.888.844 in cui specialisti selezionati dalle Società scientifiche partner Gisoos, OrtoMed e Siommms, potranno rispondere direttamente ai dubbi e alle domande dei cittadini sulla fragilità ossea e sui rischi di fratture da perdita di calcio.

"Sono sempre stata vicina a tutto quello che è prevenzione. Adesso mi avventuro in questa campagna sulla fragilità ossea e sono contenta di farlo, perché è un tema che mi riguarda molto da vicino: ho 70 anni e faccio i controlli periodici per valutare la salute delle mie ossa", spiega Loretta Goggi. "Con questa iniziativa vogliamo rendere le donne consapevoli sull'importanza di prendersi cura di sé in modo costante. Anche in un momento difficile come questo con l'emergenza Covid-19, è importante ricordare a tutti che è essenziale continuare a seguire i consigli del medico di fiducia e non interrompere le cure".

La campagna è promossa da Amgen in collaborazione con Apmarr (Associazione nazionale persone con malattie reumatologiche rare), Fedios (Federazione italiana Osteoporosi e malattie dello scheletro), Firmo (Fondazione italiana ricerca sulle malattie dell'osso), Senior Italia, Gisoos (Gruppo italiano di studio in ortopedia dell'osteoporosi severa), OrtoMed - Società italiana di ortopedia, Siommms (Società italiana sull'osteoporosi, metabolismo minerale e malattie dello scheletro e con il patrocinio di Sie (Società italiana di endocrinologia).

In Italia vengono stimati oltre 3 milioni e mezzo di donne con osteoporosi. L'80% di chi subisce una frattura da fragilità non riesce più a fare le scale, il 50% non è più autonomo, ha affermato Annamaria Colao, presidente eletto Sie, Società italiana di endocrinologia.

"In Italia si spendono 10 miliardi di euro in prevenzione ma solo una piccolissima quota viene dedicata alla prevenzione della fragilità ossea. In altre parole, nel nostro Paese si fa poca prevenzione per l'osteoporosi", dichiara da parte sua Maria Luisa Brandi, endocrinologa e presidente Firmo.

La seconda frattura è un evento purtroppo ricorrente, equivale a dire che, dopo un primo trauma, è mancata una adeguata terapia e la rieducazione finalizzata a scongiurare una ricaduta. Di fatto il 75% dei pazienti anziani non riceve un trattamento farmacologico per l'osteoporosi dopo una frattura di femore. Durante il lockdown la normale operatività delle strutture sanitarie ha subito un forte rallentamento, di conseguenza la popolazione con problemi di fragilità ossea ha avuto grosse difficoltà a proseguire nei percorsi terapeutici riabilitativi.

Alessandro Malpelo

QN Quotidiano Nazionale

Salute Benessere

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