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Virus respiratorio sinciziale, anche gli anziani a rischio polmonite

Parliamo di virus respiratorio sinciziale (RSV), un patogeno che viene istintivamente associato ai neonati, ma che rappresenta una minaccia significativa anche per gli adulti, in particolare per le persone con più di 65 anni. Secondo uno studio americano, tra il 1999 e il 2018, nove esiti infausti su dieci, legati a RSV, si sono registrati nella fascia di età dei più anziani.

In Italia, si stima che il virus respiratorio sinciziale provochi ogni anno circa 290 mila casi di flogosi respiratoria o polmonite, con 26 mila ospedalizzazioni. La diagnosi di questo patogeno viene spesso sottostimata nella popolazione adulta più avanti in età. Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva dell'Università di Milano, ha sottolineato l'importanza della vaccinazione contro RSV. “Nell'adulto e nell'anziano alcune indagini parlano di gravi effetti, spesso con sintomi più importanti rispetto all'influenza”, ha dichiarato il professor Pregliasco. “La disponibilità di vaccini che proteggono verso questo virus ci dà l'opportunità di rafforzare il concetto di protezione”.

Walter Ricciardi, ordinario di igiene all'Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma, presidente del Mission Board on Vaccination in Europe, ha evidenziato da parte sua la necessità di promuovere una maggiore consapevolezza del rischio legato a RSV negli adulti. "Spesso il virus viene considerato un problema esclusivamente pediatrico, ma i dati dimostrano che gli anziani sono altrettanto vulnerabili, se non di più, a causa delle loro condizioni di salute preesistenti," ha dichiarato il professor Ricciardi.

Francesco Vitale, ordinario di igiene all'Università di Palermo, ha commentato la notizia dell'approvazione del vaccino contro RSV di GSK, definendo questa come una “svolta fondamentale per proteggere la popolazione adulta più vulnerabile”. “Oggi abbiamo a disposizione uno strumento per difendere gli adulti fragili da questa insidiosa infezione per la quale non esistono trattamenti terapeutici specifici, e la prevenzione resta l'unica arma”, ha aggiunto il professor Vitale.

Quest'anno, si preannuncia una “tempesta perfetta” di virus respiratori, con Covid, influenza e RSV che si abbatteranno sulla popolazione. La combinazione di questi virus potrebbe portare a un aumento significativo dei casi di infezioni respiratorie e delle ospedalizzazioni, mettendo ulteriormente a rischio le persone più vulnerabili.

Sebbene il virus respiratorio sinciziale sia stato storicamente associato alle conseguenze sui neonati, il suo impatto sugli adulti, in particolare sugli ultra 65enni, appare significativo e numericamente importante. Le dichiarazioni degli esperti e l'approvazione del vaccino contro RSV rappresentano passi importanti verso una migliore protezione della popolazione. La consapevolezza dei rischi, e la considerazione dei vantaggi legati alla profilassi, sono concetti da tenere a mente.

L’Italia è uno dei Paesi più longevi in Europa, al secondo posto dopo la Spagna. In particolare, gli over 65 italiani sono il 23% della popolazione totale, e nel 2050 si prevede che arriveranno al 35%. Questa fascia di popolazione è anche una vera e propria economia, la chiamano Silver economy e vale il 19,4% del Pil nazionale ed il 25% dei consumi delle famiglie italiane. È necessario perciò soddisfare le legittime attese di salute di queste persone che vogliono giustamente restare attive ed evitare, quando possibile, ricoveri e trattamenti e in egual modo soddisfare le attese della società e dell’economia che richiedono a questa fascia di popolazione di essere attiva, produttiva e possibilmente di non sovraccaricare il sistema sanitario, grazie alla prevenzione.

Ad oggi la terapia nei casi di RSV conclamata negli adulti può comprendere broncodilatatori, ossigeno, reidratanti e antipiretici. «L'autorizzazione del vaccino contro l’RSV rappresenta una opportunità per proteggere la popolazione adulta più vulnerabile – ha commentato Sara De Grazia, vaccines medical head di GSK Italia – oggi abbiamo a disposizione uno strumento per difendere al meglio gli adulti fragili. L’Ema ha valutato la domanda di autorizzazione all'immissione in commercio del vaccino con una procedura fast-track accelerata, consentendo un più rapido accesso a questa opzione».

Seguendo l’approvazione da parte di Ema e il parere positivo espresso dalla Commissione consultiva tecnico-scientifica dell’Aifa, il vaccino adiuvato di GSK contro RSV è stato classificato in Classe di Rimborsabilità C. Sebbene non sia ancora inclusa nel Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (PNPV) italiano, a gennaio 2024, il Board del Calendario della Vita ha pubblicato un documento in cui raccomanda la vaccinazione contro RSV per i soggetti di età pari o superiore ai 75 anni e per quelli di età pari o superiore ai 60 anni con patologie croniche.

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