Campagna e fornelli. Paolo Masieri, chef di “Paolo e Barbara” a Sanremo, racconta i suoi sentieri del gusto. “Abbiamo un’azienda agricola a Castel Vittorio, 800 metri, dove ho impiantato Merlot prima, poi Cabernet e adesso Ormeasca (il nostro Dolcetto). E un Vermentino che ha profumi più intriganti di quello di mare”. Confermo: straordinario e francese, come “gli aromi terziari delle annate vecchie di Merlot”, l’uvaggio internazionale delle ultime. A Ospedaletti stiamo aspettando un Vermentino diverso e il Sauvignon. Produciamo il nostro olio di Taggiasca, i fagioli bianchi di Pigna, Presidio Slow Fod, topinanbur e orto, le sette erbe selvatiche del preboggion. Sulle fasce di Ospidaletti orto, fiori, agrumi (limone, cedro calabrese di Diamante, mandarini). Ne ho piantati anche oggi. Il carciofo spinoso ligure, carote, cipolle, aglio, fave, piselli, cavoli. Il contadino sono io”. Poi ci accompagna alle ricette.”Dai pesci di scoglio fatti bollire forte a pezzetti con verdure e poi passati si ottiene il Ciuppin. A Sanremo e Sette pescano il gambero rosso, gobbetti e scampi, il gambero rosa. I fagioli di Pigna sono alla base del polpo stufato. La crema di ricotta di pecora Brigasca è un Presidio Slow Food che ci porta un pastore casaro di Mendatico. I nostri carciofi nobilitano il ricotto Carnaroli alle seppioline e un po’ di nero. La carne è fassona piemontese, la pasta trafilata in oro da Verrigni. Stanno arivando le verdure verdi di primavera. Rileggerò la burrita di crema di carciofi e seppie”. Grande cantina, vini naturali, menu degustazione da 65 e 90 euro. Provate i loro vini.