Buon gusto

Masone Mannu, Vermentini e rossi superiori

GRANDE TENUTA e soli 28 Posti. Fra le presentazioni di cantine famose o meritevoli a Milano, quella di Masone Mannu, pluripremiata da Merano e Guide, ha un taste poetico contadino come la storia del luogo. Bacche bianche e rosse in Gallura ma vicino al mare, Olbia e la Costa Smeralda, 70 ettari di cui 19 vitati circondati da boschi di querce, fiumi, colline, un piccolo lago. Vigne con esposizione Sud/Sud Est su terreni sabbiosi da disfacimeno granitico e una mineralità particolare. Così esaltano gli autoctoni, dal Vermentino a Carignano, Bovale e Cannonau (Merlot e Cabernet Sauvignon per gli uvaggi internazionali), lavorazione manuale in regime biologico e naturale rese basse, acciaio, botti di rovere e passaggio in barrique solo per il rosso Entu (Carigano, Merlot, Cabernet) e il Vermentino Roccaia.

Gusto internazionale, da invecchiamento. Io ho sentito l’anima di questa cantina, il naturale e la vigna nei Vermentini diversi da tutti gli altri per sapidità, mineralità, evoluzione, dal Petrizza al Costarenas (Dogp Superiore), di personalità i rossi dal Zeluiu (Bovale sardo) al Zurria (Carignano), fino al mio preferito un Cannonau sorprendente e Zojosu. Ve li consiglio per la loro biodiversità in campo e alla degustazione, per una severa e bizzarra eleganza. In abbinamento i piatti (qui non tutti) del bravissimo chef ischitano Marco Ambrosino (Il Melograno a Ischia, Noma a Copenhagen). Apre “il maestrale”, infuso di erbe aromatiche, alghe e agrumi. Frittella con maionese di miso e finocchietto. Maccaron con burro alle acciughe. Antipasti. Rapa bianca, estratto di lattuga alla brace, mandorla, lime e tartufo nero. Ostrica alla brace, tosazu (aceto di riso affumicato), rabarbaro e salmoriglio. Spaghetto, burro acido, tabacco e gelato alle sarde. Poi Agnello, pomodoro macerato alle erbe, cavolo di mare. Pomodoro San Marzano cotto alla brace, lime, mandorla, tartufo nero e finocchio di mare. Texture, contrasti, tecnica, materia e armonie ventose.

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