Buon gusto

Mais Antichi, Rete italiana il 21 a Torino

La civiltà della polenta. E non solo. Si parla molto di grani antichi ma una ricerca e reintroduzione analoga avviene da anni anche per il mais, in Lombardia a Bergamo, atto forte delle comunità di montagna con il grano saraceno, quando c’era, e la castagna. Dalla pannocchia, il grano e il frutto, alla farina, un ciclo completo. Recupero e valorizzazione degli Antichi Mais è il convegno organizzato da Slow Food con l’associazione Antichi Mais Piemontesi, il 20 a Pollenzo e il 21 gennaio a Torino vale un viaggio nella capitale sabauda, abbinando magari food e musei. Un lavoro
iniziato all’Expo di Milano su invito di Slow Food, che ha potato alla realizzazione di una rete nazionale di produttori, Slow Mais, che si incontrano domenica 21 a Libero Mais, ospitati del Centro Polivalente Binaria del Gruppo Abele in via Trapani 91 B a Torino.

Un convegno con Loris Caretto, presidente di Antichi Mais Piemontesi, Lorenzo Berlendis e Renato Ballan di Slow Mais, Ezio Portis di Genetica Agraria dell’Università di Trino,  Massimo Pinna e Sandra Spagnolo per AIAB e la filiera Bio, e molti altri. L’Esposizione e Mercato di prodotti a base mais a impollinazione libera dalle 10 alle 18,30. I Laboratori del Gusto alle 15 e alle 16,30, con un Laboratorio Didattico per i più piccoli completano l’esperienza di saperi e sapori. Il sabato L’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo ospiterà la rete nazionale Slow Mais. Chi ha il ricordo di una pannocchia bollita o abbrustolita, del latte e mais, di una polenta gialla con i sapori dell’infanzia, è invitato a un interessante amarcord.

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