Buon gusto

I grandi Barbera fra Asti e Milano. Ecco il vino più amato dai lombardi

Barbera a 360°, se ne è parlato da Daniel per Barolo Brunello a Milano: i primi stati generali di un vitigno passato dalle osterie alle stelle. Quello che piaceva a Brera e Veronelli, a lombardi e milanesi, che dopo i danni fatti in Oltrepò (in ripresa), lo comprano fra Asti e Alba. GoWine ne ha portato una selezione a Milano, noi siamo andati anche ad Asti per le degustazione tecniche di oltre cento bottiglie di Barbera d’Alba, Asti (Roero), Monferrato, Nizza, organizzata da WineZone. Un modo per riscoprire anche Asti e il suo territorio. Imparare le differenze fra il Monferrato Doc (15 per cento Freisa, Grignolino, Dolcetto, anche nel Docg Superiore, a quello di Alba (Nebbiolo), al Nizza (solo Barbera). Annate giovani per il base, dove ho capito che la Barbera contemporanea è un vino da invecchiamento, che si fa capire solo dopo cinque sei anni, mentre prima senti spesso più il legno del frutto e uno stile.

Nei superiore bottiglie notevoli: il Falchetto, Franco Roero, Bava, Daccapo, Cogno, Marchesi Alfieri, Germano fra gli altri. Annate fra il 2012 e il 2015. Ben 40 le cantine selezionate, 30 altri vini del territorio nel fuori degustazione. Abbinati a sciccherie di formaggi, salami, salsicce e carni (Macelleria Piemonte Carni di Massimo Caldera), la storica Pasticceria Giordanino, le creazioni gioielli wine style di Caldera. La cucina veg di Valeria e Simona, con le ricette di casa, le erbe e i prodotti dell’orto di Rosa Regina. Un menu di tradizione alla Locanda di Boscogrande, strepitosa
battuta di fassona con Peperone farcito alla Piemontese, grande tartina di Cardo Gobbo con fonduta. Abbinamento con pesce a Canelli a Casa Crippa con gli chef Diego Crippa e Alessandro Orsini. Di sera i vigneron hanno portato bottiglie e magnum di vecchie annate. E si è capita la Sua Altezza e perché Banca Rothschild le compra per milioni di euro.

Le chicche. Cogno il PrePhiloxera 2013 (1500 bottiglie “fuori mercato”), Marchesi Alfieri l’Alfiera Magnum 2007 (la mia preferita), Accornero Bricco Battista 2006, Bava Piano Alto 2011, Eio Perrone Mongovone 2011, Andrea Faccio il Nizza 2005, Marco Rabino il Pey 2012, La Bogliona di Scarpa. E l’eroica meravigliosa Freisa La Montagnetta di Domenico Cappello, enologo ferroviere

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