Buon gusto

Lo storione ritorna in Adriatico e nei fiumi. Le semine del cobice dal Parco del Ticino

Cobice. L’ultimo storione italiano rimasto, dopo la scomparsa delle specie comune e beluga, sta ritornando nell’Adriatico e nei nostri fiumi, grazie al ripopolamento e a decenni di acquacoltura, che ha portato l’Italia ad essere uno dei primi tre produttori del mondo caviale, fra il Ticino e l’Oglio. All’Acquario di Milano è stato presentato da Paolo Bray di Friend of the Sea il progetto di ripopolamento dello storione cobice a cura della società milanese per la certificazione internazionale di prodotti da pesca sostenibile, dei pescatori Fipsas e di Storione Ticino, azienda agricola della famiglia Giovannini, fornitore esclusivo di Ars Italica Caviar. Dopo i programmi lombardi che hanno riportato lo storione cobice in Ticino, Adda, Oglio e Mincio, la Regione Veneta ha finanziato le semine in Adige, Bacchiglione, Brenta, Livenza, Piave, Po, Sile e Tagliamento. È stato pescato un esemplare di quasi due metri, ma non ci sono prove, solo avvistamenti, di piccoli esemplari che certifichino la riproduzione.

I problemi maggiori sono sul Po, dove la diga Serafini e scale di risalita inadatte impediscono agli esemplari maturi (servono dai quindici ai venti anni) di risalire il fiume dal delta. La passione della famiglia Giovannini, presente con Sergio e John, e le intuizioni di biologi e genetisti italiani, come il relatore Leonardo Congiu, hanno scoperto un nuovo processo riproduttivo, garantendo con una costante mappatura la purezza e la diversità genetica della specie. Ma la storia degli storioni che nascono dopo le trote vicino a risorgive e acciaierie ve la raccontiamo, sul Ticino, un’altra volta.

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