VEDI I VIDEO “Una come lei”Anne Sexton legge “Her Kind” , Breve profilo (in lingua inglese)

Firenze, 8 marzo 2014 – Direttamente da un sito Internet: “Contemporanea di Sylvia Plath, figure tristemente legate, per le esperienze e il tragico epilogo delle loro vite, anime affini e quindi rivali, Anne Sexton è la strega della letteratura americana. Figura anticonformista, l’altra faccia della donna, tutta rosetto e chioma biondo-ossigenato, che l’America perbenista e rassicurante degli anni 60 si compiaceva di vedergli sfornare ottimi stufati e bellissimi bambini da mandare a morire in Vietnam.

La “possessed witch” vola di notte e turba i sogni più tranquilli, non sussura “happy birthday mr. president” con voce roca e sensuale, ma grida il suo imbarazzo di essere ridotta ad angelo del focolare (“fixed the suppers for the worms and the elves: /whining, rearranging the disaligned. /A woman like that is misunderstood. /I have been her kind.”). Rivendicando fino all’ultimo la sua indipendenza, esprimendo la sua sensualità viva e vitale (scrive “My mouth blooms like a cut”) senza reticenze e falsi pudori, fino al suo ultimo atto di non obbedienza e allo stesso tempo di sconfitta. Il 4 ottobre del 1974 si toglie la vita, inalando monosiddo di carbonio nel garage della sua abitazione” (da Asterischi. Note a pie’ di pagina).

Marco Marchi

Una come lei

Sono uscita, una strega posseduta
che caccia l’aria nera, più intrepida di notte
che sogna il male, ho fatto il mio dovere
al di sopra delle case normali, luce per luce:
creatura solitaria, con dodici dita,fuori di sè.
Una donna così non è una donna, del tutto.
Io sono stata come lei.

Ho trovato le caverne calde nei boschi,
le ho riempite di tegami, intagli, ripiani,
stanzini, sete, innumerevoli oggetti;
ho preparato cene per vermi e gli elfi:
lamentandomi,riordinando il disallineato.
Una donna così è fraintesa.
Io sono stata come lei.

Ho viaggiato nel tuo carro conducente,
ho salutato con le mie braccia nude i villaggi che passavano,
imparando gli ultimi luminosi tragitti, sopravvissuta
dove le tue fiamme ancora mordono la mia coscia
e le mie costole si incrinano dove turbinano le tue ruote.
Una donna così non si vergogna di morire.
Io sono stata come lei.

(traduzione di Marina de Carneri)

Her Kind

I have gone out, a possessed witch,
haunting the black air, braver at night;
dreaming evil, I have done my hitch
over the plain houses, light by light:
lonely thing, twelve-fingered, out of mind.
A woman like that is not a woman, quite.
I have been her kind.

I have found the warm caves in the woods,
filled them with skillets, carvings, shelves,
closets, silks, innumerable goods;
fixed the suppers for the worms and the elves:
whining, rearranging the disaligned.
A woman like that is misunderstood.
I have been her kind.

I have ridden in your cart, driver,
waved my nude arms at villages going by,
learning the last bright routes, survivor
where your flames still bite my thigh
and my ribs crack where your wheels wind.
A woman like that is not ashamed to die.
I have been her kind.

Anne Sexton 

(Una come lei e altre poesie, a cura di M. de Carneri, Via del Vento Edizioni)

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