Maria Luisa SpazianiFirenze, 31 luglio 2014 – E’ il saluto affettuoso dei lettori a Maria Luisa Spaziani a determinare l’affermazione assoluta tra i post del mese di luglio di Addio a Maria Luisa Spaziani che qui, come nostra tradizione, si ripubblica accompagnato dai commenti di quanti hanno ritenuto giusto intervenire e testimoniare. 

Ci mancherai, Maria Luisa, ma la tua poesia resterà con noi! Come scrive Marco Capecchi, dopo avere elogiato nel suo commento la poetessa: “Con la sua scomparsa, rimaniamo più soli. Rimangono comunque i suoi versi, aperti, liberi, toccanti. E’ il paradosso (il miracolo?) dei poeti: partono e rimangono con noi“.

Un ex aequo importante al secondo posto del podio, spartito tra la grande Sylvia Plath e il grande Giuseppe Ungaretti, ciascuno con un testo straordinario della propria opera in versi: rispettivamente I tulipani di Sylvia Plath e Ungaretti, il canto e la morte. E ancora, a ruota, con consensi alla pari che danno luogo ad un analogo,  ideale piazzamento in classifica da medaglia di bronzo, i post dedicati a Luzi prosatore, a Neruda e a Pasolini, con un mix di poesia novecentesca, italiana e non, davvero di prim’ordine, di valore internazionale: si vedano Non solo poeta. Le grandi prose di Mario Luzi, Neruda, l’amore e la pianta che non fiorisce e Pasolini, Marilyn e la bellezza.

Al prossimo post del mese. Buone vacanze e buone letture a tutti!

Marco Marchi

Addio a Maria Luisa Spaziani

VEDI I VIDEO “A sipario abbassato” , Maria Luisa Spaziani si racconta e legge un suo celebre testo: “L’indifferenza” , Maria Luisa Spaziani e la poesia

Firenze, 2 luglio 2014 – Anche Maria Luisa Spaziani se ne è andataNata a Torino il 7 dicembre 1922, la Spaziani ha rappresentato una delle voci femminili più significatove e note della poesia italiana contemporanea. Viveva a Roma, dove ieri è morta e dove fu per breve tempo moglie di Elémire Zolla, celebre studioso di misticismo ed esoterismo. Ha insegnato a livello universitario Letteratura tedesca e poi, materia di cui era davvero maestra, Letteratura francese a Messina.

Dopo l’esordio nello «Specchio» di Mondadori con Le acque del sabato (1954), la poetessa ha autorevolmente attraversato il secondo Novecento e il nuovo secolo con un’ampia ed importante serie di libri: da Il gong e L’occhio del ciclone a Transito con catene, da Geometria del disordineLa stella del libero arbitrio ed Epifania dell’alfabeto a La traversata dell’oasi e La luna è già alta. La sua notevole carriera è approdata conclusivamente, a ragione, ai prestigiosi «Meridiani» di Mondadori: Tutte le poesie, con un illuminante saggio introduttivo di Paolo Lagazzi e un’ampia cronologia curata da Giancarlo Pontiggia.

Mitica figura ispiratrice della poesia montaliana (la Volpe), Maria Luisa Spaziani ha firmato
numerose opere saggistiche e traduzioni, soprattutto dal francese: da Flaubert, RonsardRacineMarivauxYourcenar, Tournier, ma anche Goethe e Saul Bellow. Autrice di teatro, scrittrice di aforismi, prose d’invenzione e racconti (Aforismi, Donne in poesia, La freccia), piace soprattutto segnalare di lei un suggestivo  poemetto in ottave su Giovanna d’Arco, pubblicato nel 1990 e di recente tornato in libreria grazie alla casa editrice Interlinea. Ma è doveroso citare, a testimonianza del sodalizio intellettuale ed affettivo intercorso con Montale a partire dal 1949, le moltissime lettere del poeta a lei indirizzate e il volume di scritti autobiografici della Spaziani  stessa Montale e la Volpe (2011).

Personalmente, avendola biograficamente conosciuta e frequentata, ricordo Maria Luisa Spaziani protagonista festeggiatissima e felice del Premio Letterario Castelfiorentino 2002 (si veda il secondo dei video allegati al post, con un’intervista ed una cronaca della serata), ma anche piacevole e pressoché inesauribile dispensatrice di aneddoti e ricordi in varie altre circostanze: da un incontro letterario fiorentino al Caffè delle Giubbe Rosse conclusosi con una gustosa cena in loco (con noi, al nostro piccolo tavolo per tre, veicolata da amicizia su basi montaliane, Rosanna Bettarini) ad alcune riunioni di giuria e serate di premiazione del Premio Luzi a Roma.

Addio Maria Luisa!

Marco Marchi

A sipario abbassato

Quando ti amavo sognavo i tuoi sogni,
ti guardavo le palpebre dormire,
le ciglia in lieve tremito.
Talvolta
è a sipario abbassato che si snoda
con inauditi attori e luminarie
– la meraviglia.

L’indifferenza

L’indifferenza è inferno senza fiamme.

Ricordalo scegliendo tra mille tinte il tuo fatale grigio.

Se mondo è senza senso,

tua è la vera colpa.
Aspetta la tua impronta
questa palla di cera.

Maria Luisa Spaziani 

(da La stella del libero arbitrio)

I VOSTRI COMMENTI

Marco Capecchi
Grande poetessa:”quando ti amavo sognavo i tuoi sogni”. Con la sua scomparsa, rimaniamo più soli. Rimangono comunque i suoi versi, aperti, liberi, toccanti. E’ il paradosso (il miracolo?) dei poeti: partono e rimangono con noi.tristan51
Non solo Giovanna d’Arco… “Più chiostrata ero di Chiara, di Teresa d’Avila, / Gertrude e Caterina” (“Rito di novilunio”, in “Transito con catene”). La poesia come vocazione, come consacrazione.

Duccio Mugnai
Penso sia bello ricordarla con queste due poesie. Davvero illuminante citare questi versi: “Se mondo è senza senso,
 / tua è la vera colpa. / Aspetta la tua impronta / questa palla di cera”.

Isola Difederigo
Una voce – e una donna – appassionata e ironica, originale e libera, spregiudicata e amabile. Così ricordo la Volpe al Premio Castelfiorentino, con grande affetto.

cesare
Come tutti i poeti dotati di una particolare sensibilità, Maria Luisa Spaziani lascerà indissolubile traccia di sè nel mondo della poesia e della cultura. Le di lei due poesie scelte da Marco Marchi, a farne saggio, illustrano molto bene il valore della poetessa, che noi ora piangiamo. Ci confortano i suoi versi, àncora di salvataggio da quel a volte in noi presente grigiore della vita, cui pure lei fa cenno.

Pietro Tarasco
Due straordinarie liriche che ben ci aiutano a capire la vita che fluisce in contrapposizione tra le meraviglie del creato e il grigiore delle indifferenze; una grande poetessa che mai dimenticherò.

Elisabetta Biondi Della Sdriscia
La scomparsa di un poeta come Maria Luisa Spaziani ci fa sentire tutti un po’ più soli, ci restano, però, di lei, intensi frammenti che tratterranno per sempre con noi un po’della sua anima. Davvero due poesie bellissime, queste proposteci oggi come ricordo, che procurano al lettore un’emozione intensa. La prima è una poesia d’amore, che rievoca la totale fusione a cui l’amore può condurre, con versi di una levità e soavità indimenticabili, come indimenticabile è l’intensa poesia di quel “Quando t’amavo sognavo i tuoi sogni”.
La seconda poesia, invece, condanna l’indifferenza di chi, nella vita, rinuncia: a cambiare le cose, a dar loro un senso, a lasciare un’impronta, l’indifferenza di chi si rassegna al grigio pur avendo a disposizione una ricca tavolozza di colori; bellissimo, il distico finale, ci esorta – e continuerà a farlo attraverso il tempo, nonostante la scomparsa dell’ autrice – a uscire da quello stato d’indifferenza e ad agire: “Aspetta la tua impronta questa palla di cera”. No, non la dimenticheremo, da oggi, nel cielo, brilla una nuova stella. Ermione.

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