L’usignolo di Petrarca

VEDI I VIDEO “Quel rosignol, che sì soave piagne” (da 1:41) e altri sonetti di Francesco Petrarca letti da Nazzareno Luigi Todarello , Il sonetto “S’amor non è, che dunque è quel ch’io sento?” detto da Patrizia Valduga

Firenze, 3 novembre 2014

Quel rosignol, che sí soave piagne...

Quel rosignol, che sí soave piagne,
forse suoi figli, o sua cara consorte,
di dolcezza empie il cielo et le campagne
con tante note sí pietose et scorte,

et tutta notte par che m’accompagne,
et mi rammente la mia dura sorte:
ch’altri che me non ò di ch’i’ mi lagne,
ché ’n dee non credev’io regnasse Morte.

O che lieve è inganar chi s’assecura!
Que’ duo bei lumi assai piú che ’l sol chiari
chi pensò mai veder far terra oscura?

Or cognosco io che mia fera ventura
vuol che vivendo et lagrimando impari
come nulla qua giú diletta, et dura.

Francecso Petrarca

(dal Canzoniere)

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