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Firenze, 22 maggio 2015  Ricordando che il 22 maggio 1885 moriva a Parigi il celebre scrittore e poeta francese Victor Hugo.

Chiaro di luna

Per amica silentia lunae.
Virgilio

La luna era serena e giocava sull’acqua.
Libera infine e aperta la finestra alla brezza,
e la sultana osserva: il mare che si frange
laggiù e gli scogli neri ricamati d’argento.

La chitarra vibrando le scivola di mano,
ascolta l’eco sorda d’un opaco rumore:
forse un vascello turco, coi suoi tartari remi
dalle spiagge di Kos si muove ai lidi greci?

O sono i cormorani coi loro tuffi lenti
e con le ali imperlate dall’acqua appena mossa?
O di un ginn lassù soffia la smorta voce
e pietre dalla torre fa cadere nel mare?

Chi vicino al serraglio osa turbare l’acqua?
Né il cormorano nero dall’onda carezzato;
né pietre delle mura, nè il suono cadenzato
di un vascello che arranca sull’acqua con i remi.

Sono sacchi pesanti da cui viene un lamento.
Si vedrebbe scrutando l’acqua che li sospinge
come una forma umana tentare un movimento…
La luna era serena e giocava sull’acqua.

Clair de Lune

Per amica silentia lunae.
Virgile

La lune était sereine et jouait sur les flots. –
La fenêtre enfin libre est ouverte à la brise,
La sultane regarde, et la mer qui se brise,
Là-bas, d’un flot d’argent brode les noirs îlots.

De ses doigts en vibrant s’échappe la guitare.
Elle écoute… Un bruit sourd frappe les sourds échos.
Est-ce un lourd vaisseau turc qui vient des eaux de Cos,
Battant l’archipel grec de sa rame tartare ?

Sont-ce des cormorans qui plongent tour à tour,
Et coupent l’eau, qui roule en perles sur leur aile ?
Est-ce un djinn qui là-haut siffle d’une voix grêle,
Et jette dans la mer les créneaux de la tour ?

Qui trouble ainsi les flots près du sérail des femmes ?
Ni le noir cormoran, sur la vague bercé,
Ni les pierres du mur, ni le bruit cadencé
Du lourd vaisseau, rampant sur l’onde avec des rames.

Ce sont des sacs pesants, d’où partent des sanglots.
On verrait, en sondant la mer qui les promène,
Se mouvoir dans leurs flancs comme une forme humaine…
La lune était sereine et jouait sur les flots.

Victor Hugo 

(da Les Orientales, 1829)

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