VEDI I VIDEO “Stanco di tanti eventi, pace alla morte invoco” , Il sonetto LXVI “Tir’d with all these, for restful death I cry” letto da John Gielgud , “Tu che sei pura musica perché ti ascolti con tristezza?”“Ora ti paragono a una giornata d’estate”

Firenze, 14 luglio 2016

Sonetto LXVI

Stanco di tanti eventi, pace alla morte invoco.
Come vedere il Merito viver mendicando
e amorfa Nullità ornata d’eleganza
e la più pura Fede iniquamente rinnegata

e splendidi Onori indegnamente conferiti
e l’innocente Virtù volgarmente prostituita
e la retta Perfezione indegnamente diffamata
e Forza disarmata da Poteri vacillanti

e Arte al silenzio stretta dalle Autorità
e Follia, fatta dottore, controllar l’Ingegno
e pura Verità con Semplicità confusa
ed il Bene schiavo servir il comandante Male.

Stanco di tutto questo, vorrei andarmene lontano,
se non ché morendo, lascerei il mio amore solo.

(traduzione di Maria Antonietta Marelli)

Sonnet LXVI

Tired with all these, for restful death I cry,
As, to behold desert a beggar born,
And needy nothing trimm’d in jollity,
And purest faith unhappily forsworn,

And guilded honour shamefully misplaced,
And maiden virtue rudely strumpeted,
And right perfection wrongfully disgraced,
And strength by limping sway disabled,

And art made tongue-tied by authority,
And folly doctor-like controlling skill,
And simple truth miscall’d simplicity,
And captive good attending captain ill:

Tired with all these, from these would I be gone,
Save that, to die, I leave my love alone.

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