Qualcuno ha già definito il mercato Nba come quello delle auto di seconda mano: sistema usato sicuro. Nash ai Lakers prima e Allen agli Heat adesso confermano che la voglia di vincere non ha età e le motivazioni per tornare a indossare un anello sono più forti del richiamo dei dollari (sensibili le riduzioni degli ingaggi di entrambi). In fondo, come dare torto a chi ha già un buon conto corrente, ma che scarseggia in argenteria da ostentare alle dita. Perchè se da un lato la gioventù paga in termini di spettatolo e futuribilità – Oklahoma insegna – dall’altro l’esperienza fa la differenza quando si gioca per vincere qualcosa di vero. Chiedete a LeBron James che da predestinato ha dovuto aspettare i 28 anni per trionfare. Prima di lui lo stesso Jordan e Kobe Bryant hanno pagato lo scotto della gioventù. Se andiamo a vedere bene le ultime squadre che negli ultimi dieci anni hanno vinto il titolo NBA sono tutte imbottite di veterani, Detroit, San Antonio, Lakers, Boston, Dallas, Miami. E questo non può essere un caso. Ecco perchè il mercato dei veterani è sempre il più movimentato negli ultimi temi. Aspettando, certo, i grandi colpi. Quelli destinati a far rumore, come Dwight Howard che alla fine se ne andrà da Orlando (Nets, ma soprattutto Lakers alla finestra). Siamo appena all’inizio, mettetevi comodi…